
Wozzek Act III: Comics
2011 - Intonema
Tra le maggiori collaborazioni segnaliamo Ignaz Schick, ora accasato al giro Ambiances Magnétiques ma attivo nel panorama accademico e extraaccademico berlinese. Attivissimo su diversi fronti (organizza e coordina lo Tzeni Geva Festival, ha al suo attivo diversi progetti in solo e con varie formazioni, e qui da noi si è presentato anche ad Angelica nel 2010), Belokurov suona sax contralto (preparato, processato al laptop o accompagnato con ipod touch e oggetti), chitarra elettrica e laptop con un approccio, nelle sue stesse parole, ‘di estrazione del suono’.
Cuore del progetto Wozzek sono Belokurov stesso e il bassista Mikhail Ershov, costante presenza dal primo album del 2007 (Act I, disponibile in download sul sito della Clinical Archive, con il batterista Pavel Miheev a completare la formazione e Painkiller, Zu e Diskaholics Anonimous Trio come fonti dichiarate di ispirazione) attraverso Act II (Zeromoon, 2010) realizzato in duo e contrassegnato dall’irriconoscibilità di sax e basso, costantemente distorti tramite laptop e pedali, e un paio di ep fino a questo terzo capitolo, Act III. Nel libretto accluso alla confezione dell’album (il primo a essere stampato su supporto fisico) c’è un fumetto realizzato da Victor Melamed, che pare uscire alla penna di un Frank Miller ipercinetizzato, di cui la musica, è riflesso.
La prima traccia, di circa 23 minuti, è la trasposizione musicale (in 47 parti) del fumetto stesso. Potremmo far riferimento a Zorn (l’incipit ricorda il capolavoro Classic Guide to Strategy) e a Raymond Scott, suo diretto mentore, soprattutto per l’aspetto onomatopeico del suono (il fumetto è visivamente costruito nello stesso modo). Schegge strumentali e di voci umani, colpi di tosse, effetti tesi a mimare suoni naturali di ogni tipo, stratificazioni. A dar man forte al duo, Dmitriy Vediashkin alla chitarra elettrica, Dmitriy Krotevich al trombone, Maria Grigoryeva al violino, Mikhail Tsypin alla voce. La seconda traccia, di dieci minuti, è un remix della traccia precedente che forma campiture più estese, come una versione dei Popol Vuh contornata di found objects. Un progetto in cui la scomposizione e ricomposizione degli elementi sonori è costruzione di narrazioni, e di senso, differenti.