
Vito Forthyto Quaranta FORTHYTO rilegge Maul di Enzo Del Re
2022 - Squilibri
Poeta degli ultimi, resistente, legatissimo alla sua Puglia, e alla sua città natale, Mola di Bari, Del Re, scomparso undici anni fa, resta un punto imprescindibile per quanti vogliano conoscere la storia della canzone di protesta, del folk più autentico, della sperimentazione musicale e acustica, della riscoperta del dialetto come strumento espressivo e non solo come orpello turistico. Necessario, quindi, invitare i più giovani alla scoperta di un artista che ha ispirato un'intera generazione di musicisti e ricercatori, e che custodisce spunti ancora attuali.
Ci ha pensato Vito “Forthyto” Quaranta, che, molese come Del Re, ne conosce la lingua e la storia e può reinterpretare efficacemente l'album che Del Re, nel 1973, dedicò alla sua città natale: Maul. Operazione riuscita, che non toglie nulla alla primigenia ispirazione (il disco nacque per voce e sedia, nello spirito sperimentale dell'artista), e che semmai aggiunge, con un l'arrangiamento di Forthyto, essenziale, rispettoso, ma efficace, per chitarra, contrabbasso (Giorgio Vendola), fisarmonica (Vince Abbracciante)e percussioni (Francesco De Palma), energia e contemporaneità, dimostrando che, quando un cantautore è sincero, sa parlare anche a distanza di decenni.
È il caso, ad esempio, di I prête (le pietre), storia di sfruttamento e ribellione, i cui versi sembrano cantati dai migranti schiavizzati dai caporali:
"Domattina alle tre / per fare un altro muro / domattina alle pietre / dovete venire! /Vi farò mettere il confine / vi farò fare un altro pezzo / domattina alle pietre / dovete venire! / È finita la cuccagna, / nessuno più ci inganna; / È finita la cuccagna, / nessuno più ci divide!".
Dal Re prende di petto le ipocrisie dei benpensanti cattolici (Scitterà, con la bella voce di Marinella Dipalma), la malinconia dei naviganti (ramingo vado sopra una schiuma di mare, in U cande du navegande), il degrado dei paesi del Sud (la sua Maule), le disuguaglianze sociali (A vegghiéine!); ma in ogni traccia è possibile trovare elementi di riflessione, inquietudine e desiderio di reazione, allora come ora.
Completa l'offerta altamente culturale di Squilibri Editore un libretto ricco di contributi importanti, dai disegni di Gianni Castellana, alle imprescindibili traduzioni in italiano di Antonio Palumbo, fino ai commenti di Patrizio Fariselli, Luciano Perrone, Eugenio Bennato. Disco fondamentale, dunque, per immergersi nel mondo visionario e poetico di un cantautore mai abbastanza celebrato.