
Untimore Il falò dell`umanità
2019 - T.a. Rock Records - Italia
UnTimore avvolge con la voce calda come il fuoco, e brucia con le parole, creando un’atmosfera avvolgente e, contemporaneamente, cruda, prendendo spunto dal più classico cantautorato, accostandolo ad immagini forti e incontrovertibili. Le undici tracce descrivono le gabbie dei luoghi comuni, l’affanno ansioso dell’ambizione, rappresentando la società come un branco di squali pronti a sbranarsi, attratti dalla debolezza sanguinante altrui, esseri insaziabili capaci di ridere, mentre in realtà stanno andando a fondo; questa immagine chiara, forte, riassume al meglio questo straordinario album. Il falò dell’umanità è stato anticipato dal singolo Illusi reclusi, col relativo video realizzato dallo stesso cantautore in stile retrò, volutamente provocatorio con un alternarsi di cori che sembrano lamentarsi di ciò che non si ha e una voce che riesce ad uscire dal gruppo. La ricerca delle parole che si fondono tra loro, la scelta musicale e gli arrangiamenti che rendono ogni brano a sé stante nella descrizione delle debolezze umane che diventano limiti dell’umanità, riportano alla mente la maschera cinematografica di Guy Fawkes nei dialoghi forbiti e nella visione utopica contraria alla situazione reale; l’analogia tra album e pellicola si ripropone nella dicotomia tra il controllo oppressivo e la libertà emotiva-individuale, in un non cedere alle pressioni standardizzate, modellate al vincente.
Uno dei termini usati spesso da UnTimore è “vita” che esprime con la musica, scegliendo musicisti di lunga carriera: Marco Battaglioni alla batteria, Andrea Zito ai cori e synth, Eugenio Mininni alle chitarre, Michele Papadia all’organo Hammond, clavinet, wurlitzer, oltre allo stesso UnTimore alla voce, basso, chitarra, samples e synth; insieme la band riesce a far vivere gli strumenti, immaginandoli mentre creano note con la passione del musicista col proprio strumento veramente suonato (e vissuto). Se l’immagine del falò riporta alla mente un cerchio di volti illuminati dal calore del fuoco, nel buio di fine giornata, in una condivisione umana, la descrizione delle gabbie narrate da UnTimore nascono anche dalla luce artificiale dei dispositivi utilizzati in solitudine per condividere, spesso, il nulla o la maschera che ci si è creati. UnTimore esordisce con una grande maturità, attento osservatore, riesce a unire immagini e sensazioni, in bilico tra onirico e fisico, crea questa atmosfera critico-filosofica che arriva diretta, insinuandosi nella testa; Il falò dell’umanità è uno di quegli album che richiede tempo, molto rispetto nell’ascolto e che riesce, ancora, fortunatamente, a far credere nel cantautorato.