
Tommaso Talarico Canzoni d`amore per un paese in guerra
2025 - RadiciMusic Records
Il filo che unisce queste storie in musica dipinge un quadro di piccoli frammenti umani fatti di affetti frantumati tra le macerie. Quante volte abbiamo incrociato gli occhi, nelle immagini dei telegiornali, di una bambina cantata in È mia figlia, o nell'attesa che c'è ne Il giorno prima di partire.
Questo progetto (il secondo di Tommaso Talarico) è un delicato atto d'amore verso chi subisce il fastidio del vivere il male quotidiano. Canzoni che sfiorano la mia memoria di un Ivan Graziani inaspettato (ascoltate Respira ad esempio), dando un tocco elettrico e vitale all'insieme.
Insomma, un concept album che scorre tra echi di autori conosciuti e amati. Note speziate per sottolineare ancora una volta che il cantautorato è forma viva, seppure nascosto tra le pieghe di un mercato musicale omologato e appiattito.
Questo album parla anche di poesia disperata, immaginando prigioni e fughe: tutto ciò che serve a condannare quello a cui ci siamo abituati senza accorgerci.
Forse non serve molto di più per ammettere che di un disco ispirato a certi lampi di guerra c'è ancora e sempre bisogno.
Un Diario dei giorni senz'aria che va ascoltato, così come si legge una carta di viaggio, dimenticando ogni frontiera. Sognando una Tregua che arrivi a riscattarci dalla distanza verso il nostro prossimo: migrante, perseguitato, bombardato, affamato, torturato, ucciso.
Un pugno di piccole canzoni da ascoltare. Magari imperfette per la moltitudine, ma necessarie per i pochi che vogliono restare umani.