The Lemon Twigs A Dream Is All We Know
2024 - Captured Tracks
Bastano pochi istanti, un primissimo assaggio musicale di My Golden Years, brano d’apertura di A Dream Is All We Know, per essere improvvisamente catapultati indietro nel tempo, un ritorno ad un magico passato musicale in quegli anni dominati dalla pura essenza analogica.
Di certo, per i newyorkesi The Lemon Twigs, interessante e inconsueto progetto musicale messo in piedi 10 anni fa (2014) dai fratelli polistrumentisti Michael e Brian D’Addario, questa si presenta come un’attitudine non del tutto nuova; infatti già con i dischi precedenti avevano tracciato la direzione da intraprendere, sviscerando la tendenza a ripescare sonorità di altre epoche.
Quella dei fratelli D’Addario, però, non è una semplice predisposizione all’emulazione musicale, anzi; il loro è un approccio “revivalistico” di quei generi in voga tra gli anni ’60 e ’70, assorbiti e fatti propri, ma riproposti in una chiave diversa con un’impronta decisamente più moderna e con risultati soddisfacenti.
Basta ascoltare anche il loro quinto album A Dream Is All We Know per capire di cosa stiamo parlando; lo si evince da ogni singolo episodio qui contenuto, che mette in luce questa assoluta devozione per la magia musicale di quel periodo dei The Lemon Twigs, i quali si mostrano abili nel districarsi tra i generi più disparati: da una parte il beat e la psichedelia, dall’altra il folk e il surf, strizzando l’occhio anche al glam rock.
Passando al setaccio il disco, prendono, man mano, forma le dodici composizioni, le quali mettono in evidenza anche quelle che possiamo ritenere le fondamentali influenze che hanno plasmato il sound della band e a cui i fratelli D’Addario hanno voluto offrire un tributo.
La già citata My Golden Years è memore delle lezioni impartite da band come i Beach Boys, lezione che ritroviamo anche in altri brani come How Can I Love Her More?; d’altra parte sono particolarmente evidenti invece i richiami anche ai The Byrds, ai Kinks, ai Wings di Paul McCartney, ma soprattutto ai Beatles in Church Bells o ai T.Rex di Marc Bolan nella gradevole ballata elettrica di chiusura Rock On (Over and Over).
Dal punto di vista delle tematiche, così come si può dedurre anche dal titolo del disco, sono i “sogni” l’elemento catalizzatore principale; è significativo il passaggio del brano A Dream Is All I know: “A dream is all I know is all I’ve got to show for my being here”. Non solo sogni, però; i The Lemon Twigs parlano anche dell’amore nelle sue svariate sfaccettature e delle paure: “In these my golden years How can I try and push down my fears?” (My Golden Years).
Un disco che i nostalgici dei generi di altri tempi apprezzeranno molto, ma non solo loro.
Di certo, per i newyorkesi The Lemon Twigs, interessante e inconsueto progetto musicale messo in piedi 10 anni fa (2014) dai fratelli polistrumentisti Michael e Brian D’Addario, questa si presenta come un’attitudine non del tutto nuova; infatti già con i dischi precedenti avevano tracciato la direzione da intraprendere, sviscerando la tendenza a ripescare sonorità di altre epoche.
Quella dei fratelli D’Addario, però, non è una semplice predisposizione all’emulazione musicale, anzi; il loro è un approccio “revivalistico” di quei generi in voga tra gli anni ’60 e ’70, assorbiti e fatti propri, ma riproposti in una chiave diversa con un’impronta decisamente più moderna e con risultati soddisfacenti.
Basta ascoltare anche il loro quinto album A Dream Is All We Know per capire di cosa stiamo parlando; lo si evince da ogni singolo episodio qui contenuto, che mette in luce questa assoluta devozione per la magia musicale di quel periodo dei The Lemon Twigs, i quali si mostrano abili nel districarsi tra i generi più disparati: da una parte il beat e la psichedelia, dall’altra il folk e il surf, strizzando l’occhio anche al glam rock.
Passando al setaccio il disco, prendono, man mano, forma le dodici composizioni, le quali mettono in evidenza anche quelle che possiamo ritenere le fondamentali influenze che hanno plasmato il sound della band e a cui i fratelli D’Addario hanno voluto offrire un tributo.
La già citata My Golden Years è memore delle lezioni impartite da band come i Beach Boys, lezione che ritroviamo anche in altri brani come How Can I Love Her More?; d’altra parte sono particolarmente evidenti invece i richiami anche ai The Byrds, ai Kinks, ai Wings di Paul McCartney, ma soprattutto ai Beatles in Church Bells o ai T.Rex di Marc Bolan nella gradevole ballata elettrica di chiusura Rock On (Over and Over).
Dal punto di vista delle tematiche, così come si può dedurre anche dal titolo del disco, sono i “sogni” l’elemento catalizzatore principale; è significativo il passaggio del brano A Dream Is All I know: “A dream is all I know is all I’ve got to show for my being here”. Non solo sogni, però; i The Lemon Twigs parlano anche dell’amore nelle sue svariate sfaccettature e delle paure: “In these my golden years How can I try and push down my fears?” (My Golden Years).
Un disco che i nostalgici dei generi di altri tempi apprezzeranno molto, ma non solo loro.
