Susan Cattaneo The Hammer & The Heart
2017 - Jersey Girl / IRD
#Susan Cattaneo#Americana#Songwriting #Bill Kirchen #Bottle Rockets #Kevin Barry #Mark Erelli #Duke Levine #Dennis Brennan #Todd Thibaud #Jenee Halstead #Amy Fairchild #Jennifer Kimball #Nancy Baudette #Davy Knowles
Il primo disco, The Hammer, come risulta evidente dal titolo, ci presenta il lato elettrico dell’artista bostoniana, quello country rock blues e fin dall’iniziale tiratissima Work Hard Love Harder, che .vede la presenza dei Bottle Rockets come backing band, si capisce che aria tira, le chitarre di Henneman e Horton si incrociano sprizzando rock da ogni corda e la voce strepitosa di Susan, a proprio agio su tutti i registri, si prende la scena portandoci dentro l’opera sin dall’incipit, il resto lo fa il piglio della canzone. The River Always Wins è scritta a quattro mani con l’eccellente Mark Erelli, uno dei migliori songwriter della East Coast, purtroppo, misconosciuto al grande pubblico, il brano dall’incedere solenne, che ricorda un inno dei nativi, è evocativo e vede Mark alla lap steel e alle harmonies introduce un altro pezzo da novanta In The Grooves, anche video ufficiale, un blues con la chitarra twang di sua altezza Bill Kirchen e quella del prodigioso Duke Levine (Peter Wolf e Kenny White) mentre dietro la batteria siede un grande talento come Marco Giovino. La voce di Susan si fa sciroppo d’acero nella dolcissima When Love Goes Right in cui duetta con Kirchen, che vocalmente ricorda molto un Willie Nelson più potente, per un brano da fiammelle accese.
In Dry, un brano emozionante, un southern folk blues dai toni scuri come la pece, tra i migliori dell’intero lavoro, arricchito dalla bella voce aggiunta di Dennis Brennan e la lap steel di Kevin Barry, ci dice quanto di valore sia la scrittura della Signora Cattaneo e come sia in grado di spaziare con sicurezza attraverso i generi. Altro pezzo da novanta Does My Ring Burn Your Finger (Buddy e Julie Miller) un country rock esemplare. E via di questo passo, non c’è un brano sbagliato tra i nove che costituiscono il primo CD per poi passare al secondo, The Heart, che cambia totalmente mood, entrano in scena le donne, e che donne! mentre Susan stacca la spina alla band e sfodera il lato più emozionale del suo cuore, i suoi vocalizzi assemblano merletti e pizzi di gran pregio e uno stuolo di amiche/ospiti duettano con lei o armonizzano in diversi brani, a cominciare da Work Hard Love Harder con le sodali Boxcar Lilies per poi incontrare la meravigliose spire di Carried, con Jenee Halstead, e soprattutto Bitter Moon una folk song da manuale, la meraviglia del secondo disco.
La jazzata Everybody Cryin' Mercy ci porta verso la fine e c’è posto anche per un'altra cover, Space Oddity di David Bowie, in una versione molto evocativa, suonata e cantata con Amy Fairchild e Todd Thibaud, un altro dei nostri beniamini. Ma non sveliamo tutto e lasciamo la possibilità, a chi avrà la curiosità di far proprio questo lavoro, di scoprire tutte le gemme incastonate in The Hammer & The Heart, noi possiamo solo concludere dicendo che questo è uno dei migliori lavori del 2017 e che Susan Cattaneo è la conferma che, finché ci saranno penne e voci di tale fascino, la buona musica è in cassaforte e la continuità della specie è garantita.