
Silvia Nair Luci e ombre
2020 - Ala Bianca Records
È evidente l'intento internazionale della produzione, destinata a un pubblico vastissimo, che esula dai confini italiani, per portare la musicalità della nostra lingua anche all'estero, complici una voce potente ed espressiva e arrangiamenti adatti per ciascuno dei brani: si passa dall'epica di Sono qui, inno alla resistenza positiva, all'intimità piano e voce di Ti rivedrò, dedicata alla madre scomparsa, che non sfigurerebbe in una colonna sonora di un film hollywoodiano, fino al duetto con una voce eccelsa del melodramma, Vittorio Grigolo, in Mi troverai sempre qui, impreziosita dal violino di David Garret.
La performer veneta, abituata ad esibirsi per importanti Capi di Stato e orchestre sinfoniche, passa con disinvoltura da una traccia all'altra, imprimendo la propria cifra interpretativa in ognuna di esse, e liberandosi dal rischio, sempre in agguato, della retorica popolare, grazie alla disinvoltura con cui usa lo strumento voce, piegandolo ad ogni esigenza. Ed è proprio la sua duttilità a stupire ed emozionare: un esempio su tutti è la parte finale di Ho visto un sogno, con acuti che non sono assolutamente gratuiti, ma sono al servizio delle emozioni, o ancora Il respiro del mondo, che definire canzone è riduttivo; piuttosto, romanza moderna, ricca di sfumature.
Nair ha studiato, e si sente, ma ha anche vissuto, e si avverte anche questo aspetto, che emerge dalla precisione dei testi, dai vibrati della voce, dalle pause che trapelano dalla partitura. Un disco importante, che richiede attenzione e un ascolto ripetuto, per gustare appieno del suo messaggio.