
Rahimi Esserci
2022 - Autoproduzione
Il primo frammento è C’est le vie, un pezzo in cui riaffiora il tempo in cui era bambino, quando poteva vedere il padre soltanto due ore alla settimana. Col solo piano cadenzato porta in superficie le sensazioni dell’attesa, mentre dal nonno ascolta i ricordi di Mazzarino che gli sembrava Parigi; gli capitava di scoppiare in lacrime per la mancanza dell’insostituibile affetto paterno. Appena udiva il suono del campanello, scattava in piedi. Nel ritornello, ripetuto due volte, entrano anche i violini ad aumentare la nostalgia, che non trova rimedio, abbandonando l’innocenza perduta. L’ingresso della batteria accelera il tempo, sono gli attimi del gioco, della ritrovata unità, sperando un nuovo inizio.
Con Lei non bussa si sfoga per un tradimento subito, che non solo ho mandato in aria la relazione, ma ha scosso le sue profonde ed intime convinzioni di passare la vita insieme. I colpi dei tamburi, insieme ad altri suoni sintetici, sono in grado di rievocare tutta la rabbia provata per non aver colto di essere ingannato.
Si passa ad un inno alla vita: infatti Quando muoio è dedicata ad un amico scomparso prematuramente. Un pensiero che gli fa ripensare alla sua direzione, riflettendo sul tempo che non può essere sprecato, ma ogni momento deve essere utilizzato per rincorrere il primo sogno, così da lasciare un ricordo indelebile in coloro che lo circondano. Tra una batteria dal ritmo ipnotico ed il resto della produzione che si eleva come un imponente muro sonoro, paragona la sua vita ad una partita a scacchi, in cui non può prevedere quando avrà l’ultima mossa: l’importante resta non perdere. Infine confida ciò che si ripete sempre: meglio fallire che avere rimpianti ed il cambiamento lo deve cercare in sé stesso, non aspettando l’agire di altre persone.
Più dura e con un flow energetico, in Parlami di te si lascia trasportare della passione per la musica. Proprio come un marinaio viene incantato dalle voci delle sirene segue il pentagramma, che gli consente di superare limiti e fragilità.
A chiudere il disco è la title track, introdotta da poche note di piano e dare sensazione di una tranquillità trovata, illusione destinata ad infrangersi contro piatti, percussioni dal ritmo vigoroso, basso funk, e influenze metal; narra un percorso di crescita fatto di sacrifici e difficoltà che l’hanno portato a pianificare quello che credeva solo un sogno irrealizzabile: fare musica. Seppur con l’ansia del fallimento, per partecipare alle prime sfide di versi ha dovuto litigare con la sua famiglia; dalle ceneri degli errori ha costruito la sua autostima.
Tutti i brani sono densi di emozioni e concetti che assumono un significato emblematico alla luce dei soli vent’anni dell’artista. Grazie alla commistione tra trap, rap old school, rock e metal riesce a ricreare un sound unico in cui l’ascoltatore si trova coinvolto emotivamente.