Fingers & thumbs<small></small>
• Cantautore, Pop

Polly Paulusma Fingers & thumbs

2007 - One Little Indian

04/07/2007 di Christian Verzeletti

#Polly Paulusma #Cantautore #Pop

Ai tempi del suo esordio aveva fatto innamorare parecchi critici destando più di una simpatia anche in noi di Mescalina. Vuoi per la giovane età, vuoi per una voce ancora lieve e per la tendenza a tessere sottili fili pop, avevamo però espresso qualche dubbio su un eventuale seguito: “Potrebbe anche essere che Polly non sappia in futuro confermare questo disco, che si perda in altre attività più o meno musicali o che smarrisca l’innocente essenzialità di cui è fatto questo “Scissors in my pocket”.
Purtroppo “Fingers & Thumbs” conferma la nostra incertezza e lo fa in modo talmente nitido che risulta sin troppo facile criticarne l’esiguo valore. E dire che la Paulusma nel frattempo ha vissuto gioie e dolori, dall’aborto alla maternità, ha suonato in parecchi paesi e ha avuto tempo e modo di coltivare questo disco: tutte esperienze che si dice dovrebbero portare alla presunta “maturazione”.
“Fingers & Thumbs” è invece un disco medio e sin troppo prevedibile.
C’è stata sì un’evoluzione sonora, che ha portato l’autrice ad imbracciare la chitarra elettrica (in evidenza nel retro di copertina) e a riempire maggiormente la forma delle canzoni, ma questa ha prodotto un pop-rock tanto gradevole quanto fiacco.
Si potrebbe dire che la voce di Polly ha maggior risalto negli spazi acustici, che il disco è comunque un prodotto di buona qualità, che ci sono alcune delicatezze commoventi. Tutto vero, ma c’è dell’altro ed è il fatto che queste canzoni non hanno la magia del precedente “Scissors in my pocket”: non emozionano.
Già dopo i primi due pezzi in scaletta viene da pensare che la Paulusma sia una delle tante songwriter carine buone per passare su qualche radio pop-rock. Le intenzioni sono anche buone ma i risultati non vanno oltre un effimero piacere, anche perché le interpretazioni si perdono spesso cercando di descrivere ciò che la musica non riesce a stimolare (come nell’eccessivamente lunga “All the time”, nel dialogo tra uomo e donna di “Ready or not” e nella monotona “Woods”).
Qualcosa dell’incanto che fu compare nella title-track e nella conclusiva “Matilda”, guarda caso le tracce più intime dell’album. C’è anche una “Back to the start” con le chitarre elettriche e l’hammond ad azzeccare un ritmo spigliato, ma non basta e ha il suo bel da fare la Paulusma ad includere Neil Young, Springsteen, Shakespeare, T.S. Eliot tra le source material del disco: quelli sono altra roba, punto e basta.
“Fingers & Thumbs” è un disco trascurabile. Se volete ancora innamorarvi di una songwriter, meglio farlo con l’ultimo di Jesse Sykes o con un qualunque disco di Aimee Mann.

Track List

  • Godgrudge|
  • Where I´m Coming From|
  • All The Time|
  • Day One|
  • This One I Made For You|
  • Back To The Start|
  • Fingers And Thumbs|
  • Ready Or Not|
  • Woods|
  • Matilda

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