
Neil Young with The Crazy Horse Way Down In The Rust Bucket
2021 - Reprise Records
Eppure, quando meno te lo aspetti, ecco spuntare questo doppio CD live (ma anche quadruplo LP, o anche box con incluso DVD), registrato da Young in compagnia della miglior band che lo abbia mai accompagnato, ovvero i Crazy Horse con i quali aveva inciso l'infuocato Ragged Glory, uno dei vertici elettrici della discografia del canadese. La tournée che seguì la pubblicazione di Ragged Glory fu semplicemente trionfale portando alla pubblicazione del doppio Weld, un live dal furore elettrico che molta critica e fan consacrarono come l'incontrovertibile reggenza sulla generazione Grunge che, proprio nel 1991, arrivava a conoscere un successo planetario con band come Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains (pur se stretti nella definizione di questo genere), tanto che l'anno successivo uscì il film Singles che vide il contributo musicale di molte band che definirono questo genere musicale, e la cui colonna sonora è un piccolo gioiello del genere.
"Neil Young è la persona che inventò quel suono, e nessuno può renderlo migliore, o più potente, o più rumoroso". Così lo definisce Piero Scaruffi nel suo La Storia del Rock. Vol.2. Difficile dargli torto. A maggior ragione adesso che oltre trent'anni dopo dai concerti tenuti l'11 e il 13 Novembre al Catalyst di Santa Cruz in California esce questo formidabile Way Down The Rust Bucket. Sì perchè se Weld documentava registrazioni provenienti da diverse date del tour del 1991 con il gruppo già abbondantemente rodato, Young, Frank “Poncho” Sampedro, Billy Talbot e Ralph Molina avevano tenuto due concerti di "riscaldamento", il secondo dei quali è da anni ai vertici della considerazione dei dai fans che lo reputano uno dei migliori show di sempre di Neil Young.
L'album parte fortissimo con una torrida ed irresistibile versione di Country Home che ci dice chiaramente cosa ci possiamo attendere da un intro del genere. Da quel momento in poi è un viaggio in un paradiso di suoni elettrici, parossistici, tirati all'inverosimile che portano in una sorta di estasi musicale che solo la magnificenza di certi leggendari live album posseggono. Perfino in pezzi che sinceramente non ti aspetteresti, vedi Surfer Joe (da Re-ac-tor), il flusso elettrico è devastante. Il suono è possente ed in tempi come questi, dove abbiamo perso il piacere di uscire sfiniti da un concerto ad alto tasso elettrico, riesce a mandarti fuori di testa. Questa è gioia pura! La scaletta è la celebrazione sì di Ragged Glory visto che la maggior parte dei pezzi arrivano da quesl disco, ma non mancano classici che non ci stancheremo mai di ascoltare come Cinnamon Girl, Don't Cry No Tears, o le conclusive ed esplosive Like a Hurricane e Cortez the Killer, capolavori immortali consacrate e status di vere e proprie signature songs.
Un disco consigliatissimo a tutti, e la riprova che il Rock, quello vero, viaggia a latitudini siderali.