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Jazz Blues Black • Jazz • Irish

Naomi Berrill Inish

2023 - Casa Musicale Sonzogno

19/02/2024 di Vittorio Formenti

#Naomi Berrill#Jazz Blues Black#Jazz

La musica irlandese normalmente suggerisce, di primo acchito, una paradigma concentrato tra ballate folk ed evocazioni di remoti miti più o meno fantastici.

Questo lavoro di Naomi Berrill, violoncellista del Nord stabilitasi a Firenze da diverso tempo, propone un approccio non usuale e decisamente ammaliante.

Insieme a Lorenzo Pellegrini (controcanto, chitarre, synth, produzione), Andrea Beninati (batteria) e con il contributo di Alessandro Cianferoni (basso in Heron) Naomi offre un risultato diverso dalle aspettative, fondendo elementi folk (predominanti) e ingredienti di jazz e di accademia contemporanea.

Ne sortisce un lavoro che sorprende per il mix tra poesia, narrazione, ricerca timbrica, inusualità melodica ed efficacia armonica.

L’aspetto poetico emerge dalla lettura dei testi, fondamentali per apprezzare il disco nel suo complesso. Frasi brevi, immagini ficcanti, perfettamente sincronizzate alla base e ai timbri musicali creano già al primo approccio un’attrazione che prescinde dalle altre componenti, pur importanti, del progetto. Anche un primo ascolto superficiale è sufficiente per apprezzare l’opera.

Ma in aggiunta  c’è altro, e non poco.

Efficacissima la narrazione; storie di forza femminile (Sea Warrior, con un pizzicato davvero di effetto), di predominanza della natura rispetto al presidio umano (Best Alone), di miti (Galatea, uno dei vertici del disco), di metafore (Heron, dove l’airone è narrato al femminile) e via discorrendo. Seguire la scaletta con la lettura dei testi è imprescindibile per cogliere questo aspetto.

La ricerca timbrica emerge per l’uso di strumenti non ortodossi, quale il violoncello metallico (silver cello), per il ricorso all’archetto in una logica più epica che spirituale, per la sapiente produzione non incombente ma in sostegno, per l’utilizzo della chitarra elettrica con scopi di chiara pronuncia più che di impatto sonico.

L’inusualità melodica si manifesta nella non immediata replicabilità e memorizzazione dei temi. Siamo molto lontani da effetti pop-folk, si racconta e quindi le note non sono scontate, ma vengono selezionate sulla base dell’effetto da trasmettere. Starling è esemplificativo per la perfetta simbiosi dell’argomento (uno storno che cerca il suo compagno perso nel volo) e l’ordito musicale.

Il lato armonico è efficace nella sua sobrietà. Spesso basato su ostinati o bordoni, sostenuto da un'analoga attitudine del drumming, rappresenta il corpo dei brani sfumando anche l’effetto dei ritornelli e facilitando l’impressione di sviluppi lineari. Forse l’elemento più vicino a un certo jazz e contemporaneità.

La cifra principale del disco è quindi la sintesi tra sentimenti e grammatica, passato e presente, immediatezza e profondità, testi e musica (non in senso cantautorale, beninteso, altrimenti non se ne parlerebbe…), delicatezza nelle pronunce e intensità delle immagini.

Lavoro promosso a pieni voti, suggerito a chi vuole fruire di qualcosa di non scontato. Ben oltre lo standard Irish.

Track List

  • Sea Warrior
  • Best Alone
  • Galatea
  • Heron
  • Blue
  • Caoineadh
  • So It Goes
  • Starling
  • The Lark in the Clear Air
  • Ebb and Flow