Escapes<small></small>
Emergenti • Alternative • alt rock, shoegaze, post rock, new wave, psichedelia

Mattatoio5 Escapes

2021 - Autoprodotto

02/07/2021 di Alfonso Fanizza

#Mattatoio5#Emergenti#Alternative

Di progetti interessanti nel nostro variegato panorama underground c’è ne sono diversi, ma riuscirsi a ritagliare uno spazio è molto difficile. Tra questi progetti bisogna segnalare, ad esempio, i Mattatoio5 singolare progetto artistico veneto che unisce musica elettronica/ post-rock a interventi di danza, visual e performance di figuranti.
I Mattatoio5 sono un collettivo musicale formatosi tra Padova e Venezia nel 2013 dall’incontro tra due appassionati, oltre che di musica, anche di arti visive Filippo De Liberali e Davide Truffo (Hinamuri), ai quali l’anno successivo si uniscono, diventando parte integrante del progetto, Marco Pedron al basso e Tommaso Meneghello (The Rip, And We Were Shadows) alla voce con l’intento di ricercare nuove sperimentazioni vocali.
Il nome della band Mattatoio 5 è ispirato, senza ombra di dubbio, al film del 1972 diretto da George Roy Hill, tratto dal romanzo Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut del 1969, dove “la storia utilizza la fantascienza per costruire un'opera contro la guerra e ogni tipo di violenza”.

La prima testimonianza autoprodotta della band, Cheap Pop uscito nel 2015, è un particolare lavoro contraddistinto dal tema del viaggio che la band ha voluto declinare nelle sei composizioni musicali presenti nel disco.
Sei anni dopo Cheap Pop, dopo aver maturato un’esperienza pregressa, i Mattatoio5 sono tornati con un altro interessante lavoro.
Nell’arco di tempo che ha separato le due pubblicazioni, la band veneta, non solo, ha lavorato alla stesura di alcuni brani, registrati e salvati in una cartella nominata Piranesi, ma ha anche contemporaneamente partecipato a diversi importanti performance che hanno contribuito alla maturazione artistica del progetto. Incontri, collaborazioni e contaminazioni fondamentali per la band che hanno contribuito al cambiamento delle canzoni registrate convogliate nell’opera che abbiamo tra le mani Escapes. 

Un lavoro curato nei minimi dettagli come la preziosa produzione artistica di Amaury Cambuzat (Ulan Bator e FaUSt), le illustri partecipazioni della cantante Romina Salvadori (estAsia) e della poetessa canadese Adeena Karasick, o nella composizione con testi e atmosfere ispirate all'opera Carceri d’Invenzione: “una serie di 16 incisioni realizzate da Giovanni Battista Piranesi tra il 1745 e il 1750, in cui le prospettive impossibili ci ricordano, come in un incubo, la dimensione astratta della nostra esistenza umana attraverso la negazione del tempo, lo sfalsamento dello spazio, la levitazione suggerita, l’ebbrezza dell’impossibile raggiunto o superato”.

Escapes è un disco peculiare e dalle mille sfaccettature, pervaso da rilevanti influenze musicali sviscera dieci composizioni ricche di tonalità elettroniche, approcci new-wave e post-rock, richiami shoegaze e atmosfere psichedeliche.
È sono proprio le diverse sfumature intrinseche che pervadono le singole composizioni a rendere questo lavoro un’opera intrigante e dai contenuti interessanti come le ambientazioni dark dei primi due brani Hey There e The Gutters, quelle psichedeliche di Developing Solutions, tra i pezzi più interessanti, ed Escape con la Salvadori alla voce che sembra rievocare la magia dei Mercury Rev, il ritmo ipnotico e convulso del singolo Rat Race, o le linee melodiche tra New Order e Depeche Mode in Please. 
Untie Me tra suggestioni noise e avant rock caratterizzata dalla particolare voce della Karasick. Grey che passa dalle sinistre atmosfere iniziali ad un repentino cambio di registro nella seconda parte facendone uno dei brani più apprezzabili del disco. Lost In Time, bellissima piece finale nei suoi quasi otto minuti di pura piacevolezza.

Un disco da ascoltare e assaporare dall’inizio alla fine.

Track List

  • Hey There
  • The Gutters
  • Untie Me
  • Grey
  • Developing Solutions
  • Come Togheter
  • Escape
  • Please
  • Rat Race
  • Lost In Time

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