Not Too Late<small></small>
Italiana • Alternative

Matt Waldon Not Too Late

2022 - Altro Records

19/11/2022 di Marcello Matranga

#Matt Waldon#Italiana#Alternative

Quarto album per Matt Waldon (Matteo Baldon il suo vero nome) che, a differenza del passato, non si avvale della produzione di Kevin Salem (Dumptruck, Yo La Tengo, Freedy Johnston del quale sarebbe sempre opportuno andarsi ad ascoltare o recuperare il bellissimo This Perfect World uscito nel 1994), dedicandosi all'auto produzione di questo interessante Not Too Late, uscito recentemente per l'Altro Records. Undici canzoni per un lavoro che non è certo un concept album, ma un disco dalla costruzione piuttosto varia nei testi che passano dal ricordo struggente dell'amico e musicista Neal Casal in Oh Nealtravolto da quel male oscuro chiamato depressione, invisibile agli occhi di molti, che può portare a conseguenze estreme per chi ne è afflitto proprio come avvenuto per Casal, e dove la chitarra è affidata a Salem, a brani come Black Hole dove giganteggia il dobro affidato alle sapienti mani di Paolo Ercoli, ed un guitar solo molto bello opera di Matt stesso.

Musica che ha i sapori decisamente americani, ma che non disdegna di guardare anche in altre direzioni non appena c'è l'occasione. Il tutto però sempre fatto con gusto e misura, e questo è aspetto non di poco conto specie quando è facile rischiare di cadere in banalità o pedisseque riproposizioni di stili che, in questo paese, hanno da sempre un ambito fatto di un ristretto giro di appassionati. 

Impossibile non citare la title track, pezzo che ha un passo decisamente superiore, ma questo Not Too Late svela un lavoro piuttosto approfondito dal punto di vista dei testi che abbracciano temi comuni a tutti noi, offrendone la rielaborazione che Waldon offre agli ascoltatori. Così Boy ripercorre l'annosa questione di ragazzi che, pur diventati adulti restano sempre troppo immaturi ad avviso delle compagne, mentre Never Alone lascia spazio ai pensieri ed alle speranze di chi ha perso qualsivoglia legame. Remind Me affronta la sensazione del ricordo incancellabile di sofferenze patite cui si contrappone la gioiosa Come To Me con l'invito rivolto a vivere un'estate libera da regole, vincoli e catene. Hands fa trasparire un racconto fatto della forza della saggezza che i vecchi riescono spesso a trasmettere, lenendo così i nostri timori.

Raining ci trasporta nella riflessione di quando siamo soli in giorno di pioggia, e delle sensazioni che si provano. Semplicemente deliziosa. A Place To Fall è una sorta di ricerca del nostro Shelter From The Storm, un posto sicuro dove cadere, quando ci sentiamo isolati, estranei, abbandonati da tutto e da tutti, in attesa di rialzarsi. La conclusiva Wildflower è una deliziosa riflessione su come una sconosciuta possa ispirare una canzone, facendola percepire come una sorta di  lettera di un amore immaginato, nato e poi dissoltosi.

Temi comuni si diceva, adagiati su un tappeto sonoro degno e decisamente stimolante. Cosa non nuova per uno come Matt Waldon, un artista che vi invitiamo ad ascoltare, o a scoprire, qualora non lo conosciate.

Sono passaggi che lasciano il segno.

 

Track List

  • Boy
  • Never Alone
  • Oh Neal
  • Black Hole
  • Not Too Late
  • Remino Me
  • Come To Me
  • Hands
  • Training
  • A Place To Fall
  • Wildflower

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