
Mari Conti Invisible Things
2021 - Numen Records (distribuzione Fuga)
Mari Conti è stata sempre avvezza alle collaborazioni internazionali addirittura scrisse con il chitarrista Gary Lucas, con il quale scrisse un pezzo inedito, You Will See My Flame Again, dedicato a Jeff Buckley.
Invisible things è un richiamo all’essenziale che è invisibile agli occhi e magari diamo per scontato. E la cosa curiosa è che gran parte delle canzoni sono state scritte prima di questo periodo che ha ribaltato ogni nostra certezza. Riesce così a essere insinuante nei piccoli dettagli, in qualche loop che si mescola con un effetto orchestrale e un eco di Lady Gaga (perché no), in una voce che si destreggia elegantemente dando calore all’elettronica, come nell’iniziale Hangin’On A Kiss. Se questo però risulta più facilmente credibile, nei risultati, in pezzi scritti ad hoc, è sorprendente trovare questo equilibrio anche nella cover di Amarsi un po’ di Lucio Battisti.
Se l’ossatura sonora è essenziale e desertica, la voce di Mari e i cori restituiscono appieno l’incespicare tra emozioni increspate che caratterizza le relazioni (“Amarsi un po’ è come bere. Più facile è respirare. Basta guardarsi e poi avvicinarsi un po’ e non lasciarsi mai impaurire no, no”).
Sarà interessante vedere la resa live di Invisible things, intanto buon ascolto.