Mare Ultramorfosi
2023 - Pioggia Rossa Dischi
#Mare#Emergenti#Alternative #Mare #Ultramorfosi #Emergenti #Alternative #elettropop
Si intitola Ultramorfosi l’ep d’esordio di Mare, cantautrice emergente e producer con una profonda vena soul ed elettropop che creano delle sfaccettature musicali molto originali. Mare nasce a Genova, subendo le influenze musicali del cantautorato anni ‘60 – e in particolare quelle di Luigi Tenco – che si fondono ad ascolti contemporanei, che includono Bjork, Massive Attack, Sevdaliza e The xx: la formula perfetta per un sound senza eguali.
Quelle di Ultramorfosi non sono quattro canzoni, ma quattro storie, quattro istantanee, dedicate a tutti quelli che, di fronte alle difficoltà della vita, non hanno smesso di cercare se stessi. È ben spiegato nel titolo dell’ep che racchiude la dualità dell’animo umano: quella delle emozioni (“ultra”) e quella del cambiamento (“morfosi”). A rendere più concreto questo mutamento, c’è una struttura musicale unica e avvolgente, che accoglie con audacia l’ascoltatore nel suo sound morbido e dinamico: un sound che, proprio in virtù di questa caratteristica, cambia sempre a seconda dell’emozioni che Mare vuole trasmettere attraverso testi diretti e con un retrogusto amaro.
Questo è ben evidente in Meteore, traccia di apertura dell’ep, che arriva come un urlo spezzato o una richiesta d’aiuto inascoltata. Il brano descrive perfettamente il percorso di una meteora, partendo con dolcezza, per poi implodere con un climax simile al bagliore di una meteora: una canzone metafora di un amore o un’amicizia fugace che brucia intensamente e poi svanisce. Labirinto, la traccia successiva, ci conduce in un limbo senza uscita, in una Babele di domande le cui risposte sembrano non portare a nessuna conclusione (“we are lost in a beautiful maze”); la ritmata Controluce invece descrive il buio che possiede ogni cosa illuminata, al quale nessuno pone la giusta attenzione. Mare descrive così il brano: “In un mondo in cui la luce rappresenta la chiarezza e l'ombra l'ignoto, amare qualcuno in controluce è come danzare sul filo sottile, tra passione e ambiguità. È come camminare in un sogno dove i colori sono offuscati e le forme indistinte.” Chiude il disco Ansia, Pt.1 che, a dispetto di quanto possa far pensare il titolo, è un inno liberatorio, nel quale l’ansia – spesso considerata come un “nemico” – diventa un valido alleato all’interno di un processo di crescita.
Ultramorfosi è un viaggio nella propria anima, un percorso evocativo che permette di comprendere la complessità della nostra persona, che, nonostante questo, riesce sempre a cambiare e crescere in virtù di una metamorfosi e di un riscatto personale. Un viaggio profondo, così come (il) Mare e la sensibilità che ne contraddistingue la produzione.
Quelle di Ultramorfosi non sono quattro canzoni, ma quattro storie, quattro istantanee, dedicate a tutti quelli che, di fronte alle difficoltà della vita, non hanno smesso di cercare se stessi. È ben spiegato nel titolo dell’ep che racchiude la dualità dell’animo umano: quella delle emozioni (“ultra”) e quella del cambiamento (“morfosi”). A rendere più concreto questo mutamento, c’è una struttura musicale unica e avvolgente, che accoglie con audacia l’ascoltatore nel suo sound morbido e dinamico: un sound che, proprio in virtù di questa caratteristica, cambia sempre a seconda dell’emozioni che Mare vuole trasmettere attraverso testi diretti e con un retrogusto amaro.
Questo è ben evidente in Meteore, traccia di apertura dell’ep, che arriva come un urlo spezzato o una richiesta d’aiuto inascoltata. Il brano descrive perfettamente il percorso di una meteora, partendo con dolcezza, per poi implodere con un climax simile al bagliore di una meteora: una canzone metafora di un amore o un’amicizia fugace che brucia intensamente e poi svanisce. Labirinto, la traccia successiva, ci conduce in un limbo senza uscita, in una Babele di domande le cui risposte sembrano non portare a nessuna conclusione (“we are lost in a beautiful maze”); la ritmata Controluce invece descrive il buio che possiede ogni cosa illuminata, al quale nessuno pone la giusta attenzione. Mare descrive così il brano: “In un mondo in cui la luce rappresenta la chiarezza e l'ombra l'ignoto, amare qualcuno in controluce è come danzare sul filo sottile, tra passione e ambiguità. È come camminare in un sogno dove i colori sono offuscati e le forme indistinte.” Chiude il disco Ansia, Pt.1 che, a dispetto di quanto possa far pensare il titolo, è un inno liberatorio, nel quale l’ansia – spesso considerata come un “nemico” – diventa un valido alleato all’interno di un processo di crescita.
Ultramorfosi è un viaggio nella propria anima, un percorso evocativo che permette di comprendere la complessità della nostra persona, che, nonostante questo, riesce sempre a cambiare e crescere in virtù di una metamorfosi e di un riscatto personale. Un viaggio profondo, così come (il) Mare e la sensibilità che ne contraddistingue la produzione.
