Marco Gesualdi Ho piantato un albero
2023 - Clapo Music, Marechiaro Edizioni Musica
Pur non raccontando direttamente dell’esperienza pandemica, lo potremmo definire un insieme di lockdown sessions, dal momento che ha mosso i primi passi nel 2020. È un lavoro che da un lato è metafisico, da un altro è profondamente ancorato alla ricerca di legami con gli altri e con questa terra. Proprio quei legami in parte recisi o allentati durante le chiusure. Non è un caso che il disco sia ricco di collaborazioni (come quella con Simona Boo) e che il brano di apertura si intitoli Sienteme, un incipit di dialogo, il desiderio di essere ascoltati. Il pezzo mostra anche la direzione sonora assunta da Gesualdi in questa prova: un folk gentile, con venature di pop e che non esita a strizzare l’occhio anche ad altri generi. Ne è un esempio la title track, con la già citata Simona Boo e Maurizio Capone, in cui in qualche modo si innesta anche dell’hip – hop. E in cui emerge anche la tematica ecologista: “e con amore piantalo, tu crescilo abbraccialo”. L’azione di piantare un albero diventa un’occasione di rigenerazione del territorio, ma anche della persona.
Marco Gesualdi infatti ama definirsi “giardiniere dell’anima”. Ogni canzone getta semi destinati a germogliare in chi ascolta. Basta poco esalta le piccole cose autentiche, elogia l’ozio come chiave per ritrovarsi. Si chiude con Viene Suonno, una tenera ninna nanna cantata da Maria Pia De Vito. C’è una dolcezza che appiana ogni inquietudine.
Ho piantato un albero è un cerchio in cui ogni brano è ricerca e allo stesso tempo un piccolo nirvana.