Manitoba Numero Zero
2024 - Pioggia Rossa Dischi
Manitoba , che intitolano Numero Zero la loro ultima uscita e spiegano: “Lo zero è in noi perché con queste canzoni abbiamo abbattuto ogni certezza e ricostruito la nostra identità. Nel disco ci sono tante reference: Beatles, David Byrne, Arcade Fire, Beck, ma soprattutto ci siamo fatti guidare dall’istinto e dai suoni, come mai avevamo fatto prima. Questi sono i Manitoba, i Manitoba da Zero.”
Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sembrano aver poco a che fare con i lustrini che spesso caratterizzano X- Factor, a cui pure hanno partecipato nel 2020, mantenendo però la capacità di creare brani destinati a rimanere in testa.
Ne è un esempio Matilde, storia di una bambina che cresce in un contesto difficile. Il cantato, prima sognante, si fa aspro e vibrato, e dietro la melodia da filastrocca si innestano staffilate elettriche. Quelle che si riverberano in Blu e John, una vicenda amara dal retrogusto alla Talking Heads. Se “il giorno ci sputa in faccia e se ne frega di noi”, oscurando i nostri sogni, una luce tremula illumina invece Fiori e baci, arricchito dalla partecipazione di Edda. È un acquarello dalle nuance dark, in cui i protagonisti sembrano muoversi lenti e con circospezione prima di fondersi per sempre.
Il nuovo singolo Futuro chiude Numero Zero. “Costruirò un riparo e lo chiamerò Futuro” è un verso che si muove su tasti bianchi e neri per portare un messaggio che non è solo una dichiarazione d’amore. È un messaggio di speranza, di quella pace che, leggendo i giornali, si scopre troppo spesso assente.
I Manitoba non restano fermi come Due sassi, ma rotolano, anzi volteggiano, sulle loro canzoni, fino a rialzarsi fieri e autentici.
Zero non è un numero come gli altri. Può rappresentare la fine, quando qualcosa si è consumato, oppure un punto di partenza, magari dopo aver resettato tutto. Così fanno i Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sembrano aver poco a che fare con i lustrini che spesso caratterizzano X- Factor, a cui pure hanno partecipato nel 2020, mantenendo però la capacità di creare brani destinati a rimanere in testa.
Ne è un esempio Matilde, storia di una bambina che cresce in un contesto difficile. Il cantato, prima sognante, si fa aspro e vibrato, e dietro la melodia da filastrocca si innestano staffilate elettriche. Quelle che si riverberano in Blu e John, una vicenda amara dal retrogusto alla Talking Heads. Se “il giorno ci sputa in faccia e se ne frega di noi”, oscurando i nostri sogni, una luce tremula illumina invece Fiori e baci, arricchito dalla partecipazione di Edda. È un acquarello dalle nuance dark, in cui i protagonisti sembrano muoversi lenti e con circospezione prima di fondersi per sempre.
Il nuovo singolo Futuro chiude Numero Zero. “Costruirò un riparo e lo chiamerò Futuro” è un verso che si muove su tasti bianchi e neri per portare un messaggio che non è solo una dichiarazione d’amore. È un messaggio di speranza, di quella pace che, leggendo i giornali, si scopre troppo spesso assente.
I Manitoba non restano fermi come Due sassi, ma rotolano, anzi volteggiano, sulle loro canzoni, fino a rialzarsi fieri e autentici.