Cerridwen<small></small>
• Italiana, Pop

Lara Martelli Cerridwen

2007 - Midfinger Records / Venus

20/11/2007 di Christian Verzeletti

#Lara Martelli #Italiana #Pop

Ce ne ha messo di tempo Lara Martelli a dare un seguito a quell’“Orchidea porpora” che nel 2002 ci aveva stregato con le sue tinte rock.
Da allora sono passati ben cinque anni e Lara sembra essere cambiata parecchio: “Cerridwen” infatti segna una svolta verso sonorità più elettroniche, di matrice nordica, che portano la sua voce a veleggiare dalle parti di Bjork, Massive Attack e Portishead.
Che si tratti di un tentativo di assecondare le proprie origini (la Martelli ha madre finlandese) o di porsi su di uno scenario moderno più internazionale, la scelta spiazza per l’uso di programming, loops e beat. Nonostante questi siano sfruttati in modo parco, a tratti minimale, e spesso combinati con strumenti elettro-acustici (chitarre acustiche, basso, piano elettrico, mellotron e keyboards varie), la prima impressione è che la voce di Lara sia stata narcotizzata, costretta in un ambiente non suo, come una sirena posta in mezzo al traffico metropolitano.
In realtà, una volta superato il disagio provocato dal jet lag strumentale, ci si rende conto che la Martelli non ha compiuto una deviazione così drastica né tantomeno rinnegato la sua natura: ritmi e arrangiamenti tendono sì all’hip-hop e persino i testi sono mutati sull’inglese, ma di fondo la Martelli continua a cantare con la stessa grazia algida. Ciò che in “Orchidea porpora” suonava come una natura morta grondante sangue e passionalità per via di un sound più aggressivo, è ora trasformato in una lirica altrettanto esistenziale, più urbana e distillata.
Le nuove canzoni sono state scritte e prodotte con Francesco Aliotta, bassista che già aveva partecipato al precedente disco e che qua si rivela ancora più braccio destro di Lara: il risultato denota una certa freddezza, anche se alcune tracce si fanno scaldare da qualche carezza acustica, dall’intervento di una tromba e di un violoncello.
Più alienati sono soprattutto i pezzi in cui la ritmica prende movenze industrial spinte come “White fly” e “Panic!!!”, mentre negli episodi più rarefatti la Martelli ha modo di mettere a frutto le sue interpretazioni, sfruttando parti vocali parlate e reiterate. Non a caso le tracce più vibranti risultano essere “Four women”, cover di Nina Simone, e il finale di “Suomi rain”, brano registrato live in studio con la voce della Martelli che si fa rapire in una trance improvvisata seguendo un’ideale spirito a la Jeff Buckley.
Nella mitologia “Cerridwen” era una divinità celtica, custode della conoscenza e dell’ispirazione. Con questo disco Lara Martelli dimostra di aver intrapreso un percorso di iniziazione sonora ammaliante in cui adopra la sua voce secondo le formule della più moderna magia bianca.
Rimane da verificare quanto gli effetti di questo incantesimo saranno duraturi.

Track List

  • Death Of A Siren|
  • Alarm (Awen 1)|
  • Stupid Desires|
  • Four Women|
  • White Fly|
  • Back To Inishbofin|
  • Panic!!! (Awen 2)|
  • The Trees Session|
  • N.Y.C. Sunset|
  • The Bees|
  • Suomi Rain

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