Down below it’s chaos<small></small>
• Pop, Indie

Kinski Down below it’s chaos

2007 - Sub Pop / Audioglobe

27/08/2007 di Alfonso Fanizza

#Kinski #Pop #Indie

Nonostante negli ultimi anni abbia mostrato una considerevole inclinazione a sondare i territori musicali di altri paesi nel tentativo di ricercare espressioni artistiche interessanti che potessero entrare a far parte della propria “scuderia”, la Sub Pop non ha mai smesso di coltivare anche i frutti che la propria terra avesse da offrire alla causa della musica indie.
Infatti, per l’occasione la label americana non deve nemmeno guardarsi più di tanto intorno, dato che i Kinski giocano praticamente in casa essendo originari proprio di Seattle. Con il quartetto americano la Sub Pop prosegue un discorso musicale giunto al suo terzo capitolo, “Down below it’s chaos”. Un sodalizio già sperimentato in occasione dell’omonimo disco condiviso con gli Acid Mother Temple (del 2004) e per “Alpine static” (del 2005) interamente pubblicato a nome Kinski.
Prodotto e registrato da Randall Dunn (già al lavoro con Earth, Sunn O))) e Boris, ndr) nel suo Aleph Studio di Seattle, il nuovo album prosegue quel percorso musicale che sta tanto a cuore ai Kinski, un tragitto sonoro fatto di un audace predisposizione al genere avant-rock.
In “Down below it’s chaos” il quartetto di Seattle fa coesistere in modo elegantemente distorto le chitarre di Chris Martin e Matthew Reid-Schwartz (anche al flauto e alle tastiere, ndr) con il basso di Lucy Atkinson e la batteria di Barrett Wilke dando origine così ad un miscuglio sonoro di intrigante avvenenza.
Il risultato finale sono nove tracce dall’attitudine quasi interamente strumentale in cui i quattro musicisti mostrano tutta la loro attenzione verso gli arrangiamenti, lasciando traspirare la propria attrazione al gusto melodico mantenendo, però, una particolare inclinazione al noise e alla sperimentazione, ottenendo così ottime intuizioni musicali come magnetici riff di chitarra (“Crybaby blowout”), ritmi pshyc-rock ipnotici (“Dayroom at Narita Int’1”) o esplosioni soniche velate di una veemente melodicità.
Solo in alcuni casi (“Passwords & alcohol”, “Dayroom at Narita Int’l.” e “Punching goodbye out front”) appare quasi inaspettato il cantato semplice di Chris Martin ad accompagnare le melodie abilmente ornate dai singoli strumenti atti a dialogare tra di loro in perfetta sintonia.
“Down below it’s chaos” è un disco che mette notevolmente in risalto le ottime doti compositive della band di Seattle, in grado di far convivere perfettamente melodia e rumore in una stessa canzone.

Track List

  • Crybaby blowout|
  • Passwords & alcohol|
  • Dayroom at Narita Int’l|
  • Boy, was I mad!|
  • Argentina turner|
  • Child had to catch a train|
  • Plan, steal, drive|
  • Punching goodbye out front|
  • Silent biker type