
Io, Virginia e il lupo Crisalide
2020 - Autoprodotto
Attratti dal nome della band che ha collezionato vittorie nei contest regionali fino ad essere nominati il miglior gruppo per la Fondazione Arezzo Wave, a cui sono seguite finali in prestigiosi concorsi, live e l'apertura di concerti a nomi quali Perturbazione e Modena City Rambles. Il primo impatto risulta eccessivamente artificiale, uno sfondo toscano che non si differenzia da metropoli descritte in altri contesti, con un “cantautorato” che si disperde in un'orecchiabilità eccessiva e conosciuta. I riferimenti sono tanti e ci si perde nel ricercarli, adombrando completamente ciò che potrebbe esserci di puro, ma sembra un “già passato” ripercorrendo gli anni Novanta verso il Millenio attuale con un alternative che poteva essere definito tale un ventennio fa. Il target di riferimento potrebbe essere di nostalgici o per un pubblico da live nei quale sicuramente i brani, essendo diretti e circolari, riescono ad arrivare al primo ascolto, quindi questo 2020 di certo non sarà stato un aiuto per Io, Virginia e il lupo, ahinoi. In Crisalide c'è veramente parecchio materiale, attinto da diversi filoni che oltre alla fomazione personale del trio ha costruito non solo le basi di questi brani che si presentano ripetibili e che si disperdono dopo un paio di ascolti. L'imprevedibile, che conclude l'album, potrebbe essere un buon compromesso per la prossima uscita.