Houston Person Reminiscing at Rudy`s
2022 - HighNote
Houston Person, classe 1934. Sì, avete letto bene, è giusto. Viaggia verso gli 89 questo gentleman del sax tenore che lo scorso anno, nel 2022 è riemerso dalla pandemia con questo prodotto elegante, raffinato.
Altro che musica maledetta: il jazz è roba per “vecchi saggi” e in questo termine bisogna leggere solamente affetto e devozione. Nelle liner notes che accompagnano Reminiscing At Rudy’s, il giornalista Will Friedwald - autore di oltre 600 note di copertina - chiede a Houston quali sono stati i propositi formulati nell’incidere questo disco e il nostro - dall’alto dei suoi oltre settanta dischi da solista e di almeno altrettanti vinili da sideman - gli risponde onestamente, come se stesse esponendo un tema al suo sassofono: “suonare belle melodie e ricordare momenti”.
Il titolo del disco, Reminiscing At Rudy’s, è un brano originale, che rappresenta uno di questi momenti riflessivi solo nel titolo, perché all’ascolto si rivela swingante, gagliardo. Houston Person ha una carriera lunghissima (a quasi novant’anni è lapalissiano) e rimandiamo alla rete per una discografia e l’elenco completo delle collaborazioni. Quel che è importante rimarcare è che Person ha esordito come sassofonista di genere soul jazz, uno stile che era particolarmente in auge presso il pubblico nei primi anni Sessanta e che gli aveva consentito di produrre una striscia di dischi a suo nome per la Prestige e in parallelo avere collaborazioni ad altro tasso energetico ed emotivo in formazioni con chitarra elettrica (Billy Butler, Tiny Grimes, Grant Green) e organo (Charles Earland, Richard Groove Holmes).
Sono solo esempi: in tanti anni ha lavorato veramente con la crema del jazz black americano. Il suo sassofono oggi è l’ultimo testimone della antica pratica dei duetti tra tenori che lui aveva praticato a inizio carriera con Gene Ammons. Dagli anni Settanta ha coltivato un lungo sodalizio con la cantante Etta Jones, interrotto solo con la scomparsa di quest’ultima. Il lato soul, con il passare degli anni, ha ceduto il posto all’interprete di ballad. Anche quest’ultimo lavoro mostra una predominanza di lenti, tutti ben lavorati dal gruppo. Su tutti indico Again, un brano tratto da un vecchio film degli anni Quaranta, che non si ha spesso l’occasione di sentire. Person distilla attentamente le note del suo solo: alla sua età non c’è più la foga di voler concludere...
Altro che musica maledetta: il jazz è roba per “vecchi saggi” e in questo termine bisogna leggere solamente affetto e devozione. Nelle liner notes che accompagnano Reminiscing At Rudy’s, il giornalista Will Friedwald - autore di oltre 600 note di copertina - chiede a Houston quali sono stati i propositi formulati nell’incidere questo disco e il nostro - dall’alto dei suoi oltre settanta dischi da solista e di almeno altrettanti vinili da sideman - gli risponde onestamente, come se stesse esponendo un tema al suo sassofono: “suonare belle melodie e ricordare momenti”.
Il titolo del disco, Reminiscing At Rudy’s, è un brano originale, che rappresenta uno di questi momenti riflessivi solo nel titolo, perché all’ascolto si rivela swingante, gagliardo. Houston Person ha una carriera lunghissima (a quasi novant’anni è lapalissiano) e rimandiamo alla rete per una discografia e l’elenco completo delle collaborazioni. Quel che è importante rimarcare è che Person ha esordito come sassofonista di genere soul jazz, uno stile che era particolarmente in auge presso il pubblico nei primi anni Sessanta e che gli aveva consentito di produrre una striscia di dischi a suo nome per la Prestige e in parallelo avere collaborazioni ad altro tasso energetico ed emotivo in formazioni con chitarra elettrica (Billy Butler, Tiny Grimes, Grant Green) e organo (Charles Earland, Richard Groove Holmes).
Sono solo esempi: in tanti anni ha lavorato veramente con la crema del jazz black americano. Il suo sassofono oggi è l’ultimo testimone della antica pratica dei duetti tra tenori che lui aveva praticato a inizio carriera con Gene Ammons. Dagli anni Settanta ha coltivato un lungo sodalizio con la cantante Etta Jones, interrotto solo con la scomparsa di quest’ultima. Il lato soul, con il passare degli anni, ha ceduto il posto all’interprete di ballad. Anche quest’ultimo lavoro mostra una predominanza di lenti, tutti ben lavorati dal gruppo. Su tutti indico Again, un brano tratto da un vecchio film degli anni Quaranta, che non si ha spesso l’occasione di sentire. Person distilla attentamente le note del suo solo: alla sua età non c’è più la foga di voler concludere...
