Hernandez & Sampedro Happy Island
2013 - Route 61 Music / distr. BTF Milano
Prima di tutto va sottolineata la bellezza delle armonie vocali tessute dalle voci di Luca Hernandez Damassa (voce solista e chitarre) e di Mauro Sampedro Giorgi (chitarra solita e cori), diverse e complementari allo stesso tempo, che lungo i dieci brani di cui è composto Happy Island si intersecano in un continuo susseguirsi di melodie ad ampio respiro e si dipanano sorrette da una raffinata trama strumentale. I due vanno a briglia sciolta e il calore della loro musica regala subito grandi emozioni. Immaginate che i REM si immergano nelle acque californiane della west coast e il Neal Young più campagnolo sia in attesa del sole insieme ai Jayhawks, aggiunte un pizzico di songwriting d’autore e abbiate cura di filtrare il tutto attraverso l’ottica di una garage band. Quello che vi aspetta è un sound di grande qualità, valorizzato dall’ottima registrazione che mette in evidenza anche le più piccole sfumature strumentali. Va poi ricordato il prezioso apporto dato da Giuliano Juanito Guerrini (basso, tastiere, violino), che del disco è anche il produttore, e da Guido Minguzzi (batteria) che aiutano con maestria i titolari.
C’è di che entusiasmarsi, dalla splendida ballata elettroacustica che dà il titolo all’album, accesa nel finale da un ficcante assolo di chitarra, al country sgangherato in salsa western di Don’t give up on your dreams, all’acustica She’s a woman che il violino spruzza di malinconia fino all’elettrica The sky, the water and me. Giorgi e Damassa rivelano talento e maturità compositiva nella stesura dell’album e tutte le canzoni portano la loro firma. Il livello medio è molto alto ed è difficile preferire un pezzo rispetto ad un altro. Nel mio personalissimo cartellino guadagnano il podio Rain doesn’t fall, Cold, cold, cold in this town e lo scatenato roots ‘n’ roll Kinky Queen, tutte decisamente irresistibili. Il consiglio è però quello di scoprire da soli i tesori nascosti in Happy Island, vi accorgerete che ogni singolo brano ha le qualità necessarie per conquistarvi il cuore.
“Quando da ragazzino cominci a suonare uno strumento, hai ben chiara l’idea di realizzare un sogno, ma non ti immagini che un giorno possa accadere davvero.” Le parole sono di Damassa che con semplicità ed estrema sintesi descrivono il percorso artistico che lo ha portato a coronare questo sogno. Entrambi sono di Ravenna e provengono da quella sponda dell’Adriatico che in questi anni ci sta regalando grandi soddisfazioni (pensiamo in primis ai Cheap Wine e ai Miami & The Groovers). Si conoscono dal 2003 e fino allo scorso anno sono stati voce e chitarra della stoner band Stoned Machine (ecco spiegata loro attitudine rock). Formare gli Hernandez & Sampredo è stato per loro il modo di sfogare liberamente la grande passione che condividono per la musica a stelle e strisce. Prima di approdare allo studio di registrazione, si sono fatti le ossa con una lunga esperienza dal vivo in cui hanno proposto i loro arrangiamenti dei brani che hanno amato. Fortunamente hanno sentito l’esigenza di comporre musica in proprio ed ora ci troviamo tra le mani Happy Island, un disco sì d’esordio ma che nasce già solido e maturo. Tra l’altro ho già avuto modo di partecipare ad una data del tour di presentazione del disco e posso confermare che dal palco trasmettono una contagiosa energia positiva, simpatia e tanta bravura.
La copertina li ritrae mentre fanno autostop. Se per caso li incontrerete lungo il cammino e anche voi avrete voglia di sognare, date pure loro un passaggio, loro la strada per l’isola che non c’è la conoscono bene!