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Emergenti

Hansel E Gretel hansel e gretel

2003 - autoproduzione

26/01/2003 di Christian Verzeletti

#Hansel E Gretel#Emergenti

Combinare il cantautorato italiano con il violino non è una novità, ma è una formula che può dare i suoi frutti e che merita ancora di essere scavata.
Essenzialmente questo è quello che cercano di fare gli Hansel e Gretel: mescolare la canzone della nostra musica leggera con reminiscenze di musiche classica e da camera. Riuscire nell’intento senza suonare pedanti e seriosi è cosa non facile, riuscita a pochi. Se poi si pensa che questo cd è la colonna sonora della rappresentazione teatrale "Hansel e gretel: in fondo alla notte, il mattino", e che quindi all’ascolto manca la parte complementare della visione, non si può che lodare il coraggio e il risultato ottenuto.
Il violino di Elena Bassi è lo strumento principe, ma tutte le parti contribuiscono a rendere queste canzoni orgogliosamente a sé stanti: la voce stregata di Yuri Beretta, il pianoforte di Claudia Mariano e la chitarra classica di Alberto Turra costituiscono un suono che si aggancia tanto ai Madredeus, quanto a De Andrè e Capossela, a certe ombre dei Radiohead e alle uscite di Bennato con gli archi.
Rimane la componente fiabesca e teatrale, soprattutto nel canto di Yuri, che stupisce ed emoziona senza rimanere mai troppo attaccato alla melodia: si passa da alcuni gorgheggi da festa popolare (“La prima vera”) a pezzi tristemente malinconici, quasi accarezzati, fino ad altri in cui il canto sembra provenire dalla gola di un orco malefico.
Nelle favole degli Hansel e Gretel non ci sono lieto fine e i buoni sono addormentati, avvolti nella loro fragilità estrema, mentre intorno l’oscurità è pronta a divorarli. D´altronde “il sole è per gli innocenti”, e, in queste canzoni, la luce arriva solo a sprazzi, balugina qua e là, si arriccia come i giri di violino o come i sobbalzi del pianoforte.
Tutto è costruito su pause ed alternanze, su improvvise accelerazioni e distensioni melodiche, nel tentativo di sfuggire ad una folle profonda oscurità per poi continuamente ritrovarvisi prigionieri. Il lento salmodiare di “Claustrofobica” ricorda le movenze melodiche di “Creep” dei Radiohead, per arrivare a territori ancora più lugubri e fondi, mentre “Ninna nanna” assorbe splendidamente un motivo popolare (“ninna nanna ninnaò / questi bimbi a chi li do”) e ne sviluppa tutta l’inquietudine.
Ma il brano esemplare del disco è “Dreams” con il violino che si incrocia con la chitarra classica, quasi a formare dei riff che si rincorrono sfiorando il progressive, la classica e la musica leggera.
Non so se gli Hansel e Gretel siano un progetto temporaneo, legato “solo” ad una rappresentazione teatrale, ma la speranza è che riescano a dare seguito a questo cd. Qua sembra che ne abbiano tutte le qualità e le possibilità: scrittura, arrangiamenti, poesia e fantasia.

Track List

  • una la strada|dreams|la prima vera|giochi di bimbi persi|ninna nanna|claustrofobica|aperitivo e cena|commiato