Gonjasufi A Sufi and a killer

´L’America non è né un sogno né una realtà: è un’iper-realtà. Ogni abitazione è sepolcrale, ma non manca nulla alla serenità truccata. In mancanza di identità, gli americani hanno una dentatura perfetta´. E’ attraverso una critica dura e approfondita che il filosofo francese Jean Baudrillard (1929-2007) analizza la società americana confrontandola con il nostro modo di pensare. Lo fa senza mezzi termini, senza l’atto politico dell’incolpare qualcuno, ma con la straordinaria capacità di riflessione sugli eventi che, oggi soprattutto, portano al mito americano. Il loro modo di vivere sempre in una perenne attualità, il loro voto all´immoralità, la loro forza nel costruire l’osceno distruggendo la scena. Il potere indiscusso dell’americanizzazione globale, quello dell’incosciente vivere nella simulazione, l’iper-realtà dell’oggetto capace di condizionare il soggetto che abita il resto del mondo, lo slogan del modello vincente, la retorica holliwoodiana della famiglia perfetta. Un libro scritto da un uomo dotato di raffinato cinismo, che offre spunti di riflessione su argomenti che certamente meritano la nostra attenzione, vista l’assuefazione, seppur a volte indiretta, delle scelte del nuovo continente. Gonjasufi è un musicista desertico. Ipnotico. Mistico. La leggenda vuole ch’egli viva sperduto da qualche parte nel Nevada a sperimentare droghe e discipline orientali (see, mangiando Hot-Dog e guardando Heroes?) componendo, di tanto in tanto, piccoli capolavori di neo-psichedelia. Sa suonare. Sa apparire. E’ americano. E’ credibile. Il suo esordio è fresco di quest’anno e si intitola ´A Sufi and A Killer´ pubblicato da Wrap Records. Di ambientazioni ricercate, la sua musica è una perfetta miscela di dub, rock e soul dall’aria cantautorale, ma che dico? ... dall’aria guru spirituale (Americano). Un sound che ci prepara a momenti ricercati, consigliato vivamente per questa lettura, vista la sua capacità di portarci (sul serio) in uno stato di concentrazione profonda.