Trinakristan<small></small>
World • Etnica • gipsy, balkan, folk

Giufà Trinakristan

2016 - The Web Engine Records

25/02/2016 di Barbara Bottoli

#Giufà#World#Etnica #gipsy punk

   Giufà è un personaggio popolare siciliano: un credulone, ignorante, ma Giufà appartiene anche alla tradizione giudaico-spagnola e diventa tutto e il suo contrario, protagonista del reale e dell'assurdo, burlone e ribelle alle convenzioni, in pratica Giufà è l'eroe e l'antieroe delle terre che si affacciano sul Mediterraneo e i Giufà coi loro ritmi mescolati alle parole sono tutto questo.

   Trinakristan è il loro secondo album e mischia la musica col blu, il rosso e il giallo, e ogni altro colore forte del sarcasmo, smantellando gli stereotipi e coprendoli di atmosfere gitane, arabeggianti con la stravaganza circense. Tra palline colorate di giocoleria per la libertà, fughe da costrizioni come il matrimonio e ancora la libertà, in questa musica coinvolgente, ritmata e ben suonata, presente senza mai essere eccessiva, ma talmente variegata da farci fare un giro intorno al Mediterraneo e facendoci assaporare i gusti delle diverse zone, con l'aria calda e frizzante che solo il mare può dare, insieme al senso dell'infinito.

   Il gruppo sembra partire dai paesi dellEst armato di strumenti, navigando lungo il Mediterraneo e fermarsi in ogni paese per suonare, contaminarsi e raccontare una storia sentita durante la permanenza, riportando le atmosfere proprie della cultura con la quale si fondano. Un album gitano sia come concetto che come musiche che non si possono non seguire o vedere, è un suono visivo; l'ascoltatore tramuta le note in immagini: movimenti di gonne durante le danze, suonatori intenti a suonare, bocche che si muovono per partecipare al canto e il muoversi per conoscersi, vagabondare in questo mare che sembra così pieno di culture diverse, ma così strettamente collegate. Un album attuale che ci consente di riaffermare la cultura come ricchezza e non come limite, grazie alla voglia di viaggiare che oggi sembra un po' limitata proprio da un sospetto rispetto alla cultura altrui. Dai ritmi arabeggianti alla tarantella gitana, dal gipsy rock alla rumba spagnola con qualche pennellata di punk e al centro la Sicilia, fulcro di tutto questo assembramento di tradizioni e punto da cui riparte il viaggio dei Giufà dove nemmeno il dialetto diventa un limite, ma un ulteriore suono da aggiungere ai numerosi strumenti suonati. Tra le dieci tracce i Giufà inseriscono la cover di Non esiste l'amor di Celentano, scelta alquanto particolare non trovando riscontro diretto in tutto ciò che propongono dell'album, ma la riadattano talmente bene al loro stile che non sembra anomala, era un singolo inserito nello stesso album di 24000 baci e negli anni Sessanta il singolo riproposto dalla band era stato al secondo posto dei singoli, quindi sembrano decidere di ripercorre la tradizione popolare anche con la scelta di questa cover.

   Istrionici dal punto di vista musicale e sarcastici coi testi, talvolta i Giufà si perdono tra le parole, ma si rifanno strumentalmente; i brani più lineari e immediati sono indubbiamente Dalla Grecia alla Sicilia che viene scelto come secondo singolo e rientra, con Il circo dei folli tra tracce meglio riuscite, con una grande ironia. Un lavoro che sembra non voler tendere a una nicchia di ascoltatori, ma cercare di essere popolare perchè chiunque può farsi rapire da questo mondo: è impossibile non seguire il tempo e dopo pochi ascolti non cantare, ma soprattutto è impossibile non vedere i colori dei Giufà.

Track List

  • Trinakristan
  • I Re della città
  • Dalla Grecia alla Sicilia
  • Ubriaco
  • Hotel Gipsy
  • Il Circo dei Folli
  • Vodka e Molotov
  • Non esiste l`amor
  • Vento dell`Est
  • Radio Bucarest