Gianluca Mazzarella Sud
2023 - Autoprodotto
Eppure ci sarebbe ancora bisogno di quei cantautori con la chitarra tra le mani, di quella semplicità, di quando la musica aveva una forma tutt’altro che virtuale.
Non è un caso che Gianluca Mazzarella lo racconti così bene in Sud, come nel brano E vengo da lontano, che pare un fotogramma uscito da una periferia pasoliniana o da un paesaggio di un Sud che resiste.
Bellissima Sud che chiude a cerchio tutto il contenuto del suo lavoro, facendo tornare con la mente ai mille viaggi in treno da bambini per andare dai parenti.
In fondo c’è quanto basta: testi evocativi e quel sottile sentore di blues che ha condito da sempre i dischi di tanti autori in cerca di personaggi, come una sorta di Pirandello al contrario.
Bisogna dire che questo album è da riascoltare un paio di volte per poter sgomberare tutte le suggestioni, ma piace l’idea che possa ancora trovare spazio un disco come questo nel panorama musicale nostrano.
Quindi evitiamo di proporre similitudini con altri autori a cui evidentemente il Nostro si è ispirato, esercizio inutile. Meglio soffermarci sul piacere sottile che l’ascolto procura: noi che ascoltiamo i vinili del fratello; gli amici che ci chiamano per correre giù al mare passando per i binari della ferrovia, e i grilli che ci accompagnavano mentre cantavamo a squarciagola canzoni con le parole inventate.