Get Wet Deepstorming
2022 - EMME Record Label
L’approccio del combo si inserisce in una tendenza ormai ampiamente confermata nel jazz di marca corrente. Il classico paradigma blues / swing / impro viene abbandonato o, forse meglio, sfumato in geometrie più volte alla ricerca del sound. In questo atteggiamento gioca efficacemente l’apporto di diversi generi musicali quali soul, rock, latin, world che funzionano come spunti di fondo per la ricerca sonora arricchita di tanto in tanto da slanci impro.
Nel caso specifico l’attenzione è poi rivolta ad un uso piuttosto intenso del groove; questo rende a molti brani un carattere quasi minimalista nell’iterazione ostinata dell’idea di fondo senza tuttavia scadere in una noiosa ripetitività.
Le strutture sono sempre molto leggibili in un generale schema del tipo AABA che, unito al groove di cui sopra e ad un approccio ritmico molto quadrato, avvicina il lavoro a un’estetica rock ampliando quindi la potenziale platea di ascoltatori.
Di interesse è anche l’organizzazione del trio che prevede chiare distinzioni di ruoli tra chitarra, in evidenza per le parti melodico / accordali e per le improvvisazioni, il basso, volto al sostegno del groove con incursioni in momenti solistici sempre però legati all’idea di fondo, e la batteria che sostiene il beat ascoltando principalmente il basso (e viceversa).
Questa essenzialità di fondo permette di non disperdere troppo energie e di concentrarsi sul sound che mantiene una timbrica riconoscibile indipendentemente dai riferimenti di genere. Reggae, funk, soul, rock, musica orientale e latina si succedono infatti senza tuttavia piegare l’espressione musicale in maliziose imitazioni; la personalità del gruppo si presenta e si conferma in rilievo rispetto ai richiami di cui sopra.
Due brani esemplificativi.
Hide and seek, con l’inizio reggato e groove segnato dal basso in unisono ritmico alla batteria. La parte B del pezzo si apre a un rock su tema diverso per poi far ritorno alla parte A con una chitarra che parla più blues a sfumature jazz e si lancia in momenti di improvvisazione.
Crashes, dove l’intervento del trombone riporta a un ambito vagamente Dixie ma l’ostinato ritimico interallacciato fa pensare a un certo rock anni ’90.
Esordio decisamente felice ed interessante, piacevole ed intelligente. Una proposta per molti.