
Erasmo Incasinato
2022 - Last Floor Studio/Feiyr
Si parte con Mai mai, accompagnata da pochi accordi di chitarra solo in un primo momento, mentre successivamente prende slancio con batteria e basso dal ritmo travolgente. Ha perso la strada e chi gli sta accanto lo fissa in modo strano, così prova a baciarla, ma si distrae; si sente incatenato alla sua bellezza, anche se subisce le sue grida. Si lascia illudere dai suoi occhi, magici, è consapevole che non bastano, tante parole si insinuano nella mente, ma ha un sussulto: non è disposto a perdonare mai, un "mai" chiaro, secco e ripetuto, che risulta l’epilogo della storia, senza appelli. Non vuole riflettere sugli errori che lei ha commesso, in quanto il suo corpo è stato toccato da altri; non le resta che andarsene.
Più malinconica, Questa fantasia descrive come si comporta la mente che deve elaborare un addio: cerca di reimmaginare la realtà, anche se i fatti sono chiari. Riprova a mettersi in contatto con chi ha perso: basta anche un “come stai”; i suoi pensieri si disperdono nella fantasia dai ricordi sbiaditi e dalle emozioni incupite. Questo si riflette sulla base malinconica, ma dall’andamento sostenuto, in cui spiccano percussioni e piatti. È il tempo di asciugare le lacrime dal volto e dalle labbra, almeno nella sua fantasia. Il cuore è a pezzi, che arrivano dritti in gola, formando parole dolorose.
Così si arriva alla title track, introdotta da battito cardiaco, che si riversa in un’atmosfera crepuscolare, dove i suoni sintetici si fondono con bassi e drums. Un pezzo molto intimo, in cui l'autore svela passioni e dissidi per una ragazza; mentre fissa il suo sguardo, le pupille assumono le sembianze di diamanti, così capisce di essere incasinato, così come piace a lei.
in Quella Dance vi è la volontà di creare un brano ballabile: per questo lo sfondo musicale è tempestato di svariati suoni ed effetti. Descrive una scena in cui una coppia si lascia trasportare dall’alto volume della melodia. È una danza che li avvicina e, anche se non hanno la coordinazione necessaria, creano l’atmosfera con le luci intermittenti della casa; sono i suoi dubbi ultraterreni e i difetti che lo catturano, rendendola interessante. Sapendo che non potrà replicare, coglie l’occasione per porgere le sue scuse e ripensare ai giorni infelici e alle delusioni; vorrebbe dimostrare la sua identità, strapperebbe tutte le spine delle rose, gesto carico di dolore.
L’album si conclude con Occhi verdi, in cui Erasmo confeziona una performance asciutta e rabbiosa, in un brano introspettivo per riflettere e ricordare.
In tutte le sette tracce emerge un rap influenzato da deviazioni rock e cantautorali, che strizza l’occhio a un passato analogico ormai perduto; infatti tutti gli elementi sonori sono stati registrati in studio, valore aggiunto a idee e sentimenti genuini.