Shorelines <small></small>
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Emilyn Stam E Filippo Gambetta Shorelines

2018 - Borealis / IRD

28/07/2019 di Laura Bianchi

#Emilyn Stam E Filippo Gambetta #World#World

Cosa sono i confini, per un artista? Inutile negare che esistano, soprattutto quando il confine è segnato dall'acqua, nello specifico un oceano; il confine c'è, ma esiste solo per lasciarsi attraversare, mescolando influenze e ispirazioni musicali, esattamente come l'acqua, che non sa di provenienze, ed è di chi vi si immerge.

Filippo Gambetta, organettista figlio d’arte, lo sa molto bene: da molti anni va avanti e indietro dalla natia Liguria agli USA, coltivando amicizie, collaborazioni, incontri con artisti di tutto il mondo, dal maestro Riccardo Tesi al compianto Oliver Schroer, al quale deve anche, nel 2003, l'incontro con la suonatrice di violino a cinque corde e pianista canadese Emilyn Stam, suggello di una collaborazione fra le Alpi Marittime e le montagne del Nord della British Columbia. 

Le rispettive influenze sonore ora prendono forma e si intrecciano in un disco - sigillo di un'amicizia solida fra i due musicisti, che l'hanno voluto intitolare Shorelines, non solo per sottolineare il loro desiderio di superare frontiere e confini, ma anche per rendere omaggio, in un brano, al loro mentore, Schroer, autore del pezzo omonimo, suggestivo e rappresentativo dello spirito dell'intero progetto.

Entrambi gli artisti hanno collaborato con compagnie teatrali, circensi e di danza, oltre che con artisti al di fuori del circuito della musica folk; questo si avverte chiaro e netto nelle tracce del disco, che rivela un approccio aperto e curioso nei confronti della musica e dell'uso degli strumenti. Si ascoltino, ad esempio, la splendida Valzer a tavolino, o la saltellante Taggiasca, che incrociano la tradizione del bal folk con un'impostazione meggiormente improntata all'ascolto, oppure la meditativa Florence Lake, in cui l'organetto e il piano ricamano trame sognanti e un ritmo delicato.

Non si esagera, se si afferma che, scendendo nel profondo dell'ascolto, andando quindi oltre la prima impressione di un disco dedicato al ballo folk, l'intenzione dei due giovani, coltissimi, musicisti sia ridisegnare una nuova attitudine musicale nei confronti della ricerca world e folk, composta da rispetto per la tradizione e l'insegnamento dei maestri, ma anche da una costante spinta verso una contaminazione di generi, mai scontata o artificiale, all'inutile inseguimento di tendenze o mode, ma invece sempre accurata, consapevole, frutto di un'amicizia e un rispetto reciproci, oltre che, si intuisce, da una lunga abitudine al dialogo e al  confronto.

Brani come Sunflower Delight o la conclusiva, e posta quasi a suggello, The secret sono qui a dimostrare che la bravura non è mai solo virtuosismo, che la collaborazione non è mai artificiosa, che il progetto possiede un respiro ampio, che va molto al di là del prodotto discografico, ma ambisce a costituire un passo avanti nell'inesausto cammino della cultura folk. Aspettiamo il duo presto in Italia, in uno dei tanti festival che hanno a cuore l'eterna contemporaneità della ricerca musicale.

Track List

  • Sunflower Delight
  • Aneto
  • On The Dock
  • Polkas
  • Mazurkona
  • Bourrée Set
  • Valzer A Tavolino
  • Shorelines
  • Florence Lake
  • Alessandrine
  • Taggiasca
  • The Secret