Kurt Vonnegut scrive nell'incipit di
Mattatoio n. 5: “
È tutto accaduto, più o meno. Le parti sulla guerra, in ogni caso, sono abbastanza vere." È vero l'orrore, è vera la devastazione di Dresda, la "Firenze dell'Elba". Alla città si rifanno i
Dresda con il nome della band e il titolo del loro EP, prodotto da
Giuliano Dottori. Con quattro tracce, dalla sezione ritmica venata di Pixies e Nirvana,
Enrico (voce e chitarra),
Luca (chitarra lead),
Alessandro (basso) e
Francesco (batteria) mettono in evidenza tutte le terribili contraddizioni di questi tempi sempre più assetati di orrore e guerra, sempre più lontani da armonia e pace.
L'iniziale
Nettuno è cupa e avvolgente.
Cap A La Ciutad Monstre, con un incedere declamatorio alla CCCP, è ben più che un semplice elenco di nomi di politici o personaggi comunque noti. È la nostra cattiva coscienza, quella sempre più imbrigliata dalle ambivalenze da cui è difficoltà sfuggire.
Dresda è "solo" un EP, ma ciò che ha da dire supera le quattro canzoni che lo compongono.