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Jazz Blues Black • Jazz • Underground

Danilo Gallo Dry Dark Tears Hide, Show Yourself!

2020 - Parco della Musica Records

30/11/2020 di Vittorio Formenti

#Danilo Gallo Dry Dark Tears#Jazz Blues Black#Jazz

Quartetto insolito e di eccellenze questo Dry Dark Tears di Danilo Gallo, bassista e compositore tra i più rappresentativi di quella che, ad avviso di chi scrive, costituisce una delle migliori realtà indipendenti nel panorama musicale italiano (e non solo).

A cavallo tra jazz e quel rock undergound che va oltre una certa superficialità e ripetitività comunicativa (in sostanza sempre quella salsa) Danilo propone una visione sua, chiaramente identificabile come sound e personalità che permette all’ascoltatore di apprezzarne la sincerità e la direttezza, provocatrice nel giusto modo e mai gratuita.

Artista e produttore incredibilmente prolifico fu già ospite in testata con una bella intervista del 2016 nella quale riuscì a dare un’idea compiuta e chiara della propria arte. Non potendo per ovvi motivi riprendere quell’articolo, al quale si rimanda nel caso di interesse per approfondimenti, ricapitoliamo velocemente quelli che a nostro avviso sono gli elementi salienti:

. Ritmo concepito non semplicemente come metrica ma come pulsazione che attrae e cementa lo sviluppo dei brani;

. Composizione vista più come uno sviluppo lineare ed aperto. Si parte da un punto e si arriva ad un altro piuttosto che esporre una serie di sezioni ripetute e riprese;

. Accento sui riff e sugli ostinati più che sulle melodie;

. Relativa flessibilità armonica, schivando così il rischio di inutili intellettualismi;

. Visione moderna del collettivo, concepito come unità e non somma di solisti;

. Adesione alle radici “popolari” del proprio patrimonio.  

Tutto ciò è presento in questo lavoro realizzato in quartetto con artisti del cailbro di Massimiliano Milesi (sax tenore e soprano, clarinetto), Francesco Bigoni (sax tenore e clarinetto) e Jim Black (batteria). Formazione insolita con due strumenti monofoni registrati su due canali diversi, quasi a memoria di quel Coleman assai apprezzato dal leader, e sollecitati su altezze / timbri diversi ma compatibili. Sul batterista c’è poco da dire; una delle vette della ritmica moderna, sempre in grado di dare vita ai brani con un trasversalità di stili che ha pochi uguali.

Venendo all’ascolto del disco, composto da brani originali a firma di Danilo, se ne evidenzia la compattezza e la chiarezza espositiva articolata sulla coppia ritmica basso – batteria e sul dialogo tra le due ance (o legni quando intervengono i clarinetti).
Il ritmo  è ostinato nelle trame del basso e variato dal drumming; le voci “melodiche” (il virgolettato è d’obbligo) sono disegnate da interazioni e da fraseggi che adottano qualche improvvisazione tematica e che, nella sostanza, restano legati all’idea base.
L’effetto pertanto evita che ci si disperda in rivoli più o meno esibizionisti preferendo la sottolineatura delle idee centrali, come in No Boundaries dove l’interazione tra i fiati mantiene tratti quasi bandistici ma intensi nella generazione di dettagli sonori. Uno dei brani più rappresentativi del disco.

Interessante è notare come il lavoro si conservi omogeneo nonostante l’alternarsi di brani apparentemente diversi.

Eyes of Twilight è molto più sommesso e richiama, pur se con meno drive psichedelico, alcune espressioni alla Third Ear Band. Subito dopo si ha If You Raise a Wall You Get Low dove predominano timbri e ritmi più ellittici e ruvidi in tipico stile post – rock anni ’90.
Ma questo non cambia le regole del gioco; non ci si trova davanti a un minestrone informe di espressioni, la logica è sempre quella a testimonianza di una chiarezza di idee che conferisce un senso preciso al lavoro.

Un gran bel disco, accessibile a molti sia per l’apertura mentale che lo sostiene che per la qualità dell’esecuzione e, soprattutto, dell’interpretazione. Underground Jazz at his most! 

 

Track List

  • Demolition
  • The Tree and the Water
  • Rubble Dust
  • No Boundaries
  • Short Memory Reprise
  • Eyes of Twilight
  • If You Raise a Wall You Get Low
  • I Can’t See You
  • Bricks on Tilt
  • A View Through a Slot
  • Inside the Crack
  • Short Memory
  • The Tree and the Water Reprise