![L’assaggio<small></small>](/foto/musica/emergenti-old/big/rece_590.jpg)
Dado Bargioni L’assaggio
2009 - Self
“L’assaggio” è il succulento preview dell’album vero che verrà da qui a poco, un cinque takes di un songwriting maturo, ponderato, ma nel medesimo istante fresco e attuale, di chi attraversa la vita mantenendo la cristallinità di un ragazzo; e se le tendenze sono cose che si abbordano per cercare a tutti i costi l’abbraccio fittizio della maggioranza, l’artista Bargioni ne esce fuori a testa alta, non mira al facile tiro, ma prosegue nel suo linguaggio caldo, colto e fisico, un poetical clubbing da assorbire con tutta tranquillità tra un caffè e un preludio di sole mattutino.
Nell’accostamento venale dello stile si può grassettare una linea “parentale” della lezione cantautorale vicina a Silvestri, Concato, qualcosa del funky-mediterranèe alla Pino Daniele (Lucifer), ma con autonomia d’identità originale, rigorosamente self-made. Si parlava di easy listening, per dare il connotato giusto alla musica che circola in questo “L’assaggio”; ed ecco allora il soft-shuffle raffinato e dinoccolato (Una manciata di minuti), la presa country-dreamers (Pioggia sulle formiche) rassicurante e meditativa, acustica nei mantici di fisarmonica e armonica. Per mezzi e tecnica, questo Ep non a nulla da invidiare a prodotti ben più griffati, e se poi si va ad incontrare l’urban-pop evanescente, molto newyorkese de “Still in line” e la personalissima versione crooner della Beatlesiana “All you need is love”, si rimane tutti d’accordo a definire questo “ottimo aperitivo prima del pasto completo” praticamente perfetto nel suo genere.
In tutti i cinque brani si nota l’esuberante e tenera comunicativa di un nuovo cantautore, che, per il momento, senza ancora aver attraversato nemmeno un centimetro della storia della musica cantautorale italiana, arriva già da noi con l’intatta bellezza degli eroi.