Cass Eager Beautiful day
2006 - Littlebliss Records
Il digipack è abbastanza fricchettone, colorato e stravagante, ha il sapore di viaggi e spiagge, di fiori e brani acustici; l’aspetto esteriore non depista per quanto riguarda i suoni.
È un accostamento di esperienze, musicali e vocali comunicative e itineranti. Il brano eponimo che apre il disco con un levare decisamente solare, del resto è “Beautiful day”, e mi ha immediatamente riportato alla mente un altro australiano, lui veramente pazzo e veramente un ottimo chitarrista: Keller Williams.
In realtà poi il disco della Eager prende una via propria, che lascia un po’ da parte anche le atmosfere così fricchettone e solari del primo impatto per passare al rock piuttosto deciso che spinge sulla chitarra in “Jake this wings” con continui riffs.
Niente male, ma su toni diversi, è il brano che precede questo, “Sister”, aperto dai pizzichi acustici di chitarra e con l’hammond che si fa appena sentire, e la voce che emerge meglio, delicata ed opaca, dopo lo stacco e la ripresa con le percussioni.
Nello scorrere del disco c’è posto anche per un blues “Fallin your way”, non così canonico, dove si possono notare gli interventi dell’armonica di Peter Mitchell ed il bel dialogo con l’hammond che compare a metà del brano.
Organo che apre “Lay your trust” e che contorna un po’ tutto l’album. La line-up che segue tutti i brani è formata dalla cantautrice alla voce ed alle chitarre; Paul Searles all’hammond, rhodes ed al piano; Dave Marsalis alla batteria e percussioni; Karl Willebrandt al basso e da Jan Rynsaardt alla chitarra elettrica.
Insomma questo “Beautiful day” è il disco di una cantautrice che si muove bene, dalle espressioni più acustiche e solari a quelle più tirate, dalle espressioni musicali più sorridenti ai sapori di blues, dalle cose più estroverse a quelle più intime come in “Thinking of you” dove è accompagnata dal violino.
Sono buone canzoni che lasciano trasparire l’esperienza accumulata in questi anni accanto a buoni musicisti (Egan per fare un nome, ma ha collaborato anche con Paul Kelly), che non lasciano folgorati per innovazione espressiva e musicale, ma che scorrono piacevolmente e si lasciano ascoltare con voglia.