
Carsico Terra/Cielo
2021 - Alter Erebus
Se Filastrocca, su stessa ammissione di Carsico, “è un umile tributo alla scrittura del Dylan di When the ship comes in”, non bisogna però pensare che l’autore non ci metta del suo. È vero, c’è l’inconfondibile armonica di Mr Zimmerman, però c’è un cantato vibrante e sincero che racconta un mondo tra il bucolico e il fiabesco che è tutto di Tavecchi. C’è Noi, un brano molto autobiografico, dove voce e chitarra quasi tremano assieme nel narrare la fine di un grandissimo amore: “erano gli angoli bui a custodire il meglio di me, forse non c’era niente da raccontare”.
Tutte le canzoni sono molto scarne come suoni e arrangiamenti. È come se Carsico non volesse che qualche orpello possa attrarre la nostra attenzione e distrarci dalle “parole dimenticate” (Brucia) che riaffiorano in superficie, “i dettagli della ricerca del domani dopo aver fatto tutti i conti con i giorni passati” (come ha affermato nelle note di presentazione).
Terra/Cielo colpisce in modo discreto, si presta ad un ascolto in giornate uggiose, di quelle che ti costringono a casa e ti portano a guardarti allo specchio.