Garbin<small></small>
Italiana • Folk

Carlo De Bei Garbin

2023 - Experience Music Label

02/04/2023 di Aldo Pedron

#Carlo De Bei#Italiana#Folk

Carlo De Bei è impazzito, o forse no, è geniale: un disco cantato in dialetto chioggiotto con puro accompagnamento di sole chitarre. Garbin il titolo del disco, è il nome che in laguna si dà al vento di Libeccio, che da quelle parti (Chioggia, Venezia) non è ben gradito, perché non è favorevole alla pesca.

Garbin è la metafora del nostro tempo; il vento non è buono, e le risposte che porta non raccontano di un’umanità equilibrata, armoniosa o empatica. Chioggia, dimenticata da Dio, è un posto isolato dove neanche il Mose li salva dalle maree, ma con gente estremamente genuina, cresciuta a pane e blues, Chicago e il Mississippi, Bob Dylan, fino al punk, i Clash e Joe Strummer. Gente che vive le difficoltà della vita godendo anche di piccole, ma importanti cose (la musica, un abbraccio, un bicchiere di vino).

Nel disco ci sono due chitarristi, l’immenso Carlo De Bei (ex chitarrista di Mango e Matia Bazar, voce, chitarre acustiche 6 e 12 corde, percussioni) e Alberto Boscolo Agostini (chitarre elettriche e acustiche, mandolino) che, con le sue accordature aperte e la sua Coodercaster, richiama i suoni del nostro “amico” di Santa Monica, ovvero Ry Cooder (grazie per la citazione a Sergio Polito). 

Loro sono cugini (figli di due sorelle), ma fratelli di sangue e di esperienze musicali comuni. Alberto ha insegnato a Carlo a suonare tanto tempo fa, e ancora adesso è per lui un maestro.  

Come nasce quest’album ce lo facciamo raccontare direttamente da Carlo: "è frutto di un istinto, un ritorno improvviso e repentino a una condizione primitiva. Erano i primi giorni di clausura, nel marzo 2020 ed ascoltavo Bob Dylan in continuazione. Soprattutto i primi album, ma anche le “Bootleg Series” relative al primo periodo, inclusi i “Witmark Demos” (ndr. The Bootleg Series Vol. 9, 1962-1964 pubblicate nel 2010). Cercavo di capirne il mistero, i segreti più nascosti. Una notte sono uscito in giardino a fumare e ho sentito nella mia testa le parole di una canzone, solo che erano parole dette nel dialetto del luogo in cui sono nato, a Chioggia, nella laguna di Venezia. Era la prima volta che le parole mi uscivano in dialetto. E non c’era nulla di folkloristico o territoriale nella mia scrittura, era come un blues in una lingua che non avevo mai usato ma che sapevo parlare meglio di qualsiasi altro idioma."

Qui nasce l’ispirazione e, quasi d’incanto, viene generato il nuovo disco.

I testi sono profondi di vite vissute, sognate o immaginate. Un album creato interamente per voci e chitarre, canzoni folk e blues cantate in dialetto chioggiotto. Niente cover, tutte le canzoni sono di Carlo De Bei.

L’iniziale Un Altro Giorno è davvero splendida e la voce di Carlo si eleva sopra ad ogni cosa (mi alzo e sopra al letto ci sono due belle foto, Gesù mi benedice e Joe Strummer con una Telecaster che mi accende).

Già nelle prime 4 canzoni ascolto le parole con il cuore, ma la mente viaggia e sente le sonorità chitarristiche affini, di gente come Sonny Landreth (la Louisiana e il sud degli Stati Uniti) o come le ballate di Zachary Richard nel suo album Cap Enragé del 1996, con in questo caso Freddy Koella alle chitarre, violon, dobro, mandolino e lap steel.

Cortelo (Coltello) parla di guerra (…ho affilato il coltello per uccidere mio fratello, senza nemmeno sapere quale era la mia parte e per chi andavo a morire…).

Soraman è un semplice nodo usato in marineria per assicurare le barche alla riva, così come Non è piangere nuda, e cruda, recita Siamo fatti di fango e pietre, siamo fatti di sale, siamo polvere senza stelle e preghiere e candele, cavare sangue da sti muri sai che fatica, per poi ritrovarsi a zero e chiamarla sfiga…è tempo perso per sempre stesi a pensare.

14 brani (di cui quattro sono alternate takes) assai eloquenti e con titoli come La Luna che Cascheva (La luna che cadeva), Dame i schei indrio (ridammi indietro i miei soldi), Se ciavemo L’istà (Buttiamo via l’estate).

Un disco coraggioso, particolare, speciale, magico, armonioso, di grande atmosfera e da ascoltare con grande attenzione.

 

(De Bei suonerà a Al Vapore, in Via Fratelli Bandiera, 8, Marghera (VE), il 6 aprile alle 21).

Track List

  • Un Altro Giorno
  • Cortelo
  • Soraman
  • No Xe Pianzare
  • Messo in parte
  • La luna che caschieva
  • Garbin
  • Se ciavemo l`Ist&agrave;
  • Quelo che me serve
  • Dame i schei indrio
  • Un altro giorno (alt. take)
  • Cortelo (alt. take)
  • Messo in parte (alt. take)
  • Quelo che me serve (alt. take)