You in reverse<small></small>
• Rock, Indie

Built To Spill You in reverse

2006 - Warner Bros

02/05/2007 di Christian Verzeletti

#Built To Spill #Rock #Indie

Ci sono dischi strani, che si faticano a trovare e che sono capaci di rimanere nascosti quanto basta a definirli vecchi (?) salvo poi tornare improvvisamente a splendere carichi di un fulgore che te li fa vedere sotto una luce “nuova”, ben al di là delle solite scadenze temporali.
È andata così per “You in reverse” dei Built to Spill, gruppo “strano” che si è sempre mosso su vie estranee al mercato: si direbbe quasi logico che i loro album siano impossibili da trovare nei negozi, quasi fosse una condizione congenita alla loro musica. Viene però da chiedersi a che servano molte distribuzioni, che lasciano fior di cd a vagare nel limbo al punto che anche gli acquirenti più appassionati devono sbracciare parecchio prima di riuscire a pescarli in rete.
Tutto questo per dire che “You in reverse” è un disco che vale (ancora) la pena andare a cercare, che conosciate o meno i precedenti dei Built to Spill.
Ogni uscita della band di Doug Martsch infatti può essere vista come tappa di un cammino che procede passo dopo passo oppure come un viaggio ogni volta a sé stante, scevro da percorsi pre-definiti e destinato verso territori invece in-definiti.
Loro marchio di fabbrica è la capacità di suonare alieni, inafferrabili, e allo stesso tempo concreti, essenziali: chitarra, basso e batteria si muovono proporzionati, creando suggestioni in equilibrio tra struttura e melodia, senza perdere l’orientamento neanche quando vagano tra delay e parti dilatate.
Se proprio avete bisogno di coordinate, pensate ai Dinosaur Jr più aggraziati e quindi ovviamente a Neil Young in una improbabile forma indie. Se poi volete indicazioni ancora più precise, sappiate che “You in reverse” focalizza le molteplici direzioni di “Perfect from now on”, rimette in careggiata le intuizioni pop di “Keep it like a secret” e le incertezze di “Ancient melodies of the future”.
Se non il migliore, questo è il più completo disco del gruppo dell’Idaho: basterebbe da sola l’iniziale “Goin’ against your mind”, una scorribanda con le chitarre che colgono la sostanza della suite rock e l’atmosfera dell’indie più epico. Nel giro di una decina di pezzi c’è tutto e nulla di troppo, dai rintocchi melodici di una “Traces”, che sotto sotto non smette di graffiare, al pop di “Liar” fino alla ruggine memore dei Crazy Horse della splendida “Wherever you go”.
In “Conventional wisdom” si ascolta un indie-rock che punge felice fino a jammare, che è poi la formula dei Built to Spill. Il gusto per l’improvvisazione trova compendio nella quantità di idee musicali che affiorano stratificate eppure semplici, indurite in una acida “Mess with time”.
Chiudono un paio di ballate, giusto per far girare ancora di più il disco in una dimensione superiore. Che merita di essere scoperta.

Track List

  • Goin’ Against Your Mind|
  • Traces|
  • Liar|
  • Saturday|
  • Wherever You Go|
  • Conventional Wisdom|
  • Gone|
  • Mess With Time|
  • Just A Habit|
  • The Wait

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