In the poppy fields<small></small>
• Rock, Rock Internazionale

Alarm In the poppy fields

2003 - 21ST CENTURY RECORDS

29/07/2003 di Christian Verzeletti

#Alarm #Rock

Quinto episodio per il progetto “In the poppy fields” dei ricostituiti Alarm, ma non ultimo, se, come sembra, dovrebbe uscire un cd che ne raccoglierà il meglio.
È d’obbligo quindi fare il punto della situazione, un piccolo bilancio a ritroso a partire da questo cd conclusivo: diciamo subito che sarà una piccola impresa la scelta dei brani da mettere in scaletta per l’album ufficiale (“In the poppy fields” è finora reperibile solo tramite il sito ufficiale www.thealarm.com o www.alarmitalia.com). I cinque cd, per un totale di cinquanta canzoni, sono tutti all’altezza della band gallese, senza cali di tensione e con numerosi vertici d’intensità, che si registrano soprattutto nei primi tre dischi. Inoltre l’opera, pur essendo stata pubblicata praticamente in contemporanea alle registrazioni di ogni singolo album, si costituisce come un unico corpo al cui interno si muovono diversi organi (tra cui anche il concept “Edward Henry Street”) difficilmente smembrabili.
Ne è la conferma questo ultimo cd, che non a caso porta il titolo del progetto e si chiude con l’omonima canzone, per calare il sipario su quello che è stato un vero e proprio work in progress.
“In the poppy fields” è forse l’album in cui più si fa sentire il lavoro condotto in studio per via di certi effetti che vanno a marcare i pezzi in direzione pop. Le interpretazioni di Mike Peters forniscono comunque energia e spessore in quantità sicuramente rock, tanto che “Kaleidoscope” e “Festival of light” farebbero impallidire tutto il Brit Pop dagli Oasis ai Blur.
Una nota a parte merita la title-track, una canzone pop perfetta che fa della semplicità la sua grandezza e la sua profondità, coprendo idealmente un territorio che va dai Beatles ai Suede, tanto per ribadire ancora una volta la portata della scrittura e della musica di Peters.
Per il resto, pur non toccando i vertici dei primi tre dischi, si rimane su livelli di assoluta eccellenza confermando quanto di rock sappia e possa Mike Peters, con un’ampiezza e una versatilità rare nella loro coerenza. “True life” e “You’re only young” sono esempi di come muovere ed alzare le ballate, con le inflessioni del canto, con un’armonica o con un semplice “sha-la-la”, mentre sul fronte più aggressivo “The innocent party” e “Few and far between” sono due modi diversi per mettere in gioco una carica vitale storica.
Più che ad una nuova “declaration” Mike Peters sembra voler suggerire una “new resistance”: alla fine i dischi di “In the poppy fields” sono riusciti nell’impresa di rimettere in moto la storia degli Alarm, senza nessuna concessione alla nostalgia o alle nuove tendenze.
Solo rock, nel senso più vero del genere, come è, o come dovrebbe essere, oggi.

Track List

  • COMING HOME|
  • THE INNOCENT PARTY|
  • SAFE HOUSES|
  • TRUE LIFE|
  • YOU´RE ONLY YOUNG (AND INNOCENT) ONCE|
  • FEW AND FAR BETWEEN|
  • FREE INSIDE|
  • KALEIDOSCOPE|
  • FESTIVAL OF LIGHT|
  • IN THE POPPY FIELDS

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