Dalla ruggine<small></small>
Italiana • Alternative

Alanjemaal Dalla ruggine

2013 - Fabio Magistrali

21/03/2013 di Gianmario Ferrario

#Alanjemaal#Italiana#Alternative

Puoi provare a fermarla, nasconderla per un po’, addirittura arrestarla e sbatterla in qualche gabbia. Ma, alla fine, lei tornerà con tutte le sue forze, perché lei si rigenera, perché lei è la vita.

Alanjemaal, gente che resiste. Gente che si è ricongiunta ed è stata capace, dopo ben dieci anni di assenza, di tornare sulle scene dell’indie italiano con un disco di post-rock pensato a suo tempo, ma ancora validissimo come (ri)proposta perché genuino, sincero e dannatamente vivo. Una botta vera e propria. Idee strumentali ben articolate e capaci di oscillare, nel genere, da un tema all’altro, riuscite anche attraverso l’intervento del buon Fabio Magistrali, che di produzioni ne capisce (Marta sui tubi, Afterhours, Perturbazione). 

Motivetti di chitarra in delirio contrapposti a ipnotiche sfumature in risalita, di ritorno al boom (Oniromane). Il gran circo di pianoforte sopra il quale verniciare una figura di otto di aperture con le sei corde, (Articolare proposizioni). E poi, tutto il movimento possibile, maestosità impugnata da un impeto prog, quello che avviene in Allucinazione ipnagogica. Le chitarre di Alberto Casiraghi e Marco Lucchini sono molto curate, i due musicisti sono abili a muoversi anche negli interventi dei fruscii di decoro, di qualche wah in rotondità. Interessanti pure i giochi ritmici creati dal batterista Andrea Ventura e dal bassista Alessandro Polito, nonché dell’arrangiamento di tastiere del bravo Gianfranco Lucchini.

Il lavoro è di abbondante durata, come da tradizione del genere e si presenta ricco di suggestioni che ricordano, in parte, anche l’Italia indie di quel periodo storico, siamo agli inizi del duemila e una richiamo agli Afterhours io lo sento, quantomeno a Iriondo).

Valorizzerei però l’aspetto vocale del progetto, non tanto dal punto di vista testuale, dato che le liriche sono spesso introspettive ma comunque piacevoli, quanto per via di una volontà di registrazione un po’ timida da parte di Casiraghi, troppo sotto gli strumenti, avrebbe potuto osare un pochino di più.

Ma su questi dettagli ci si può tranquillamente lavorare, di certo la qualità delle tracce è buona, e dal vivo l’atmosfera, suppongo, sia anche meglio. Una bella riscoperta, pronta ad attraversare un nuovo percorso musicale. Dalla ruggine, forse. Ma per niente arrugginiti.

Track List

  • Oniromane
  • La vita agra di Luciano B.
  • Memoria eidetica
  • Le colpe degli altri
  • Articolare proposizioni
  • Via Corelli
  • Allucinazione ipnagogica
  • Alan J
  • Trappole
  • L’ uomo piange un antico oceano