Faber Nostrum<small></small>
Italiana • Canzone d`autore • tributo

Aa.vv. Faber Nostrum

2019 - Sony Music / Legacy Recordings

08/05/2019 di Barbara Bottoli

#Aa.vv.#Italiana#Canzone d`autore

Fabrizio sentiva di volta in volta l'esigenza di sperimentare e innovarsi cercando di non ripetere se stesso. Queste operazioni oltretutto ci confermano che c'è sempre un forte punto di congiunzione e comprensione fra più generazioni e diversi linguaggi “ con queste parole Dori Ghezzi presenta Faber Nostrum, l'album tributo a Fabrizio De Andrè, un progetto che ha sollevato diverse critiche che nascono dal punto di vista di chi ascolta, facendo nascere una polemica tra puristi delle parole di Faber, gli addetti ai lavori e chi si avvicina a questo artista solo ora, a vent'anni dalla sua scomparsa. Nel 2000 il doppio cd Faber Amico fragile registrato al Teatro Carlo Felice di Genova rendeva omaggio al cantautore in un'atmosfera di emozione dovuta all'esibizione, tanto che Celentano dimenticò le parole de La guerra di Piero, in quell'occasione l'interpretazione dei brani era affidata a chi aveva un legame territoriale, cronologico, personale con De Andrè. Nel 2005 Morgan come suo secondo lavoro da solista, ripropone l'intera cover di Non al denaro non all'amore né al cielo, tratto dall'Antologia di Spoon River, uscito originariamente nel 1971; nessuna delle due proposte di rivisitazione fu esente dalle polemiche che sembrano riproporsi con Faber Nostrum, sebbene siano tre album molto diversi.

   Faber Nostrum nasce dal progetto coordinato da Massimo Bonelli di iCompany e condiviso da Fondazione Fabrizio De André Onlus, partendo dall’assunto che i temi trattati dal cantautore siano ancora attuali, e lo streaming conferma che i giovani provano ancora interesse per la figura del poeta genovese; ma allora perché riproporre i brani tramite la voce dei rappresentanti della musica indie contemporanea? Si potrebbe ipotizzare che molti di questi artisti si siano formati grazie ai testi che ora reinterpretano, ci sono intere generazioni che hanno trovato in queste parole il senso degli anni, che hanno rivissuto periodi storici attraverso i versi di Faber e hanno saputo apprezzare la profondità dei temi trattati con quello sguardo speciale  sugli ultimi, riuscendo a trattare qualsiasi argomento, permettendo a chi lo ascoltava di ragionare; non si può ignorare, quindi, che questo album, in qualche modo, dopo i sentimenti contrastanti iniziali, possa stimolare una discussione che, inevitabilmente, farà crescere. Innanzitutto Faber Nostrum è un album tributo, quindi un omaggio e solo in questa visione si può evitare un ascolto prevenuto, cogliendo il meglio da queste interpretazioni, sebbene non tutte si possano porre allo stesso livello. Apprezzabile la scelta, per lo più condivisa, di proporre i brani meno noti, come Se ti tagliassero a pezzetti che The Leading Guy propone, come faceva De Andrè in alcuni suoi concerti, nella versione con “signorina Anarchia”, sebbene l’arrangiamento rock appaia forzato è notevole l’omaggio derivante dal tralasciare l’uso della lingua inglese che contraddistingue il raffinato artista; altra scelta inattesa è Rimini, interpretata da Fadi che predilige la profondità vocale, rispetto alla musica per amplificare lo scontro tra la triste realtà dell’aborto di Teresa ed i sogni di evasione, nello stesso album era contenuta Sally che i Gazzelle rendono eccessivamente pop per essere una “favola” di trasgressione. Hanno attinto, invece, da Storia di un impiegato del 1973 Willie Peyote e Motta, il primo ha scelto Il bombarolo che meriterebbe un’analisi approfondita, partendo dalla nascita del periodo storico a cui fa riferimento il concept album che nasceva dalle proteste del 1968 alle quali decide di partecipare un colletto bianco, stimolato dai disordini del maggio francese di quell’anno; Willie Peyote riscrive il testo, portando avanti il rap come denuncia, ma attualizzare un brano di De Andrè svela una presuntuosità che qui non trova spazio, mentre lo avrebbe se fosse un singolo da passare in radio. Motta, che interpreta Verranno a chiederti del nostro amore, sceglie di dedicarsi al dialogo dietro le sbarre del protagonista con la sua amata, senza stravolge il brano, lo impersona, privilegiando le parole e minimizzando l’arrangiamento, con pianoforte e violoncello che sottolinea il sentimento posto dal cantautore toscano che si conferma la punta di diamante della nuova generazione, anche grazie all’emotività gentile che contraddistingue ogni sua interpretazione. La Municipal rischia, cimentandosi ne La canzone di Marinella, uno dei brani più conosciuti e maggiormente interpretati, nonché quello che De Andrè ha spesso ammesso di amare meno, ma si percepisce l’aspetto noir della tragedia da cui nasce il brano, fondendo pathos e apertura verso la storia riscritta per donare a Marinella una morte più dignitosa, inoltre le voci maschile e femminile riportano alla memoria le interpretazioni con Mina. Se Colapesce gioca in ritirata con La canzone dell’amore perduto, i Pinguini tattici nucleari si appropriano di Fiume Sand Creek, equilibrando il loro stile alle parole, forse ammorbidendo un po’ la crudezza di un massacro, ma piace pensare che lo strumentale finale sia un accompagnamento in onore degli indiani vittime di questa carneficina. The Zen Circus attingono allo stesso album scelto dai PTN: L’indiano, scritto da Faber con Massimo Bubola, cantando Hotel Supramonte che si riferiva al rapimento avvenuto in Sardegna e The Zen Circus si impossessano della timidezza del cantautore genovese nel riferirsi alle vicende personali e, in questo invito alla propria donna nel riscoprire i sentimenti, il gruppo di Appino trasmette una dolcezza tendente allo struggimento, molto simile alla versione originale che, in un album in cui prevale la libera interpretazione, colpisce maggiormente perché, come Motta e Artù, riescono a far respirare il rispetto necessario nell’accostarsi al Poeta che ha saputo aprire gli occhi a generazioni intere su ciò che si tende a nascondere.

  " La forzatura nel titolo Faber Nostrum è voluta proprio per evocare un’associazione fonica con “Mare Nostrum”, evitando quel “Faber Noster” che poteva risultare presuntuoso e fuori luogo – dichiara Dori Ghezzi - Fabrizio è sempre stato dalla parte degli ultimi, degli “indesiderati” e per molti la sua musica è un ponte, un magma che avvolge tutti e accorcia le distanze. Una nave del pensiero.” Agli ultimi ed alla loro morte psicologica De Andrè aveva dedicato l’intero album Tutti morimmo a stento dal quale Artù e Ministri sanno trarre il meglio, questi ultimi interpretano Inverno con la malinconia necessaria, sommessa e introspettiva nella solitudine di un camposanto che termina l’alternarsi delle stagioni della vita, i Ministri entrano in Inverno e viceversa, non ci sono dubbi che il brano entrerà di diritto nella loro scaletta. Dopo Canova con Il suonatore Jones, Cimini ft. Lo Stato Sociale in Canzone per l’estate, termina il tributo Vasco Brondi sottolineando il testo di Smisurata preghiera, tributo che tra le prime tracce ha gli Ex-Otago con Amore che viene, amore che vai in versione pseudo jazz che non rende l’alternarsi del sentimento e, sicuramente, da genovesi avrebbero potuto colmare la mancanza di un brano in dialetto che ha caratterizzato la visceralità della città nella scrittura di De Andrè, dedicandole parole ed atmosfere che ancora si respirano tra le crêuza.

   I primi ascolti, risultano difficili per chi ha vissuto De Andrè oltre la sua musica, vivendolo come un Poeta dell’umanità, capace di mostrare le fragilità insite nell’uomo, dando vita al pensiero che, con le sue parole, spronava alla curiosità e all’essere attivi nel guardare ogni persona negli occhi, scoprendone la bellezza ed avendone rispetto. La fragilità della disperazione la riesce a trasmettere Artù ne Il cantico dei drogati, nella voce che cerca di scacciare l’illusione dei folletti di vetro che liberano dai fantasmi, illuminandoli, in questo osceno gioco che è la vita, ma riuscendo solo vivere la morte con anticipo, e contemporaneamente la supplica per domani luminosi; Artù riesce a rendere questa lacerazione duplice dell’uomo di fronte alla propria vigliaccheria, arrivando immediatamente a colpire l’ascoltatore, anzi riuscendo a riportare alla mente un altro intellettuale: Pasolini nella sua Supplica a mia madre, nella frase “è difficile dire con le parole di figlio /ciò a cui nel cuore poco assomiglio” Durante l’ascolto ciascuno avrà opinioni diverse, opinioni che nasceranno dalla conoscenza delle opere di Faber, ma in realtà lo stesso poeta aveva accettato il tour con la PFM affermando “anche se non mi va di essere riesumato, mi pareva che la reinterpretazione di alcuni miei vecchi motivi andasse tentata. Se ci si affeziona al passato si finisce per dimenticarsi di essere vivi, ci si aggrappa ad un ruolo che ormai non ha più ragione di esistere e io avevo l’impressione che certe mie canzoni cominciassero comunque a puzzare di cadavere”, quindi si preferisce considerare Faber Nostrum come un vero tributo al maggior rappresentante della poesia musicale italiana in una veste diversa e chi vorrà, grazie alla tecnologia, potrà avvicinarsi alle versioni originali di De Andrè. Chi ha interpretato questi testi, per lo più, si sarà avvicinato alla musica grazie a questi brani, qualcuno si sarà avvicinato alla poesie con le sue parole, qualcuno si sarà avvicinato al lavoro con la sua visuale, ma oggi qualcuno ha riproposto queste canzoni, interiorizzandole, e chi ha saputo viverle come un dono sa che queste tracce dovrebbero essere maggiormente considerate, vedendone un’ unione di generazioni che hanno come fulcro il pensiero di chi affermava “ e adesso aspetterò domani per avere nostalgia / signora libertà / signorina fantasia /così preziosa come il vino / così gratis come la tristezza / con la tua nuvola di dubbi e di bellezza”, sperando che l’intero progetto prenda spunto da queste parole, anche se la nostalgia, a noi, resterà.

Track List

  • Gazzelle – Sally
  • Ex-Otago - Amore che vieni, amore che vai
  • Willie Peyote - Il bombarolo
  • Canova - Il suonatore Jones
  • CIMINI feat. Lo stato sociale - Canzone per l`estate
  • Ministri - Inverno
  • Colapesce - Canzone dell`amore perduto
  • The Leading Guy - Se ti tagliassero a pezzetti
  • Motta - Verranno a chiederti del nostro amore
  • La Municipàl - La canzone di Marinella
  • Fadi - Rimini
  • The Zen Circus - Hotel Supramonte
  • Pinguini Tattici Nucleari - Fiume Sand Creek
  • Artù - Cantico dei drogati
  • Vasco Brondi - Smisurata preghiera

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