Cuckoo boohoo<small></small>
Italiana

A Toys Orchestra Cuckoo boohoo

2004 - Urtovox/Audioglobe

10/11/2004 di Vito Sartor

#A Toys Orchestra#Italiana

La band campana esordì nel 2001 con un disco dal titolo “Job” che aveva parecchio incuriosito gli appassionati del genere indie-rock di matrice lo-fi: un disco folle e quasi isterico, a tratti proiettato in sonorità ricercate, ma comunque un lavoro ben riuscito in un ambito parecchio inflazionato. Ora gli ...A Toys Orchestra ritornano ritoccati nella line-up (con l´ingresso del tastierista Fausto Ferrara) e nel sound: “Cuckoo boohoo” è una conferma, ma sopratutto rappresenta uno dei migliori equilibri melodici in circolazione sul territorio italiano.
Ci teniamo a chiarire che la "Butterfly" dei Blonde Redhead sta rilasciando in maniera sistematica le sue larve, e forse gli ATO sono una di queste. Non ci poteva poi essere ambiente migliore per schiudere questo progetto che quello di casa Urtovox, che da anni segue con coerenza una “sua” linea indie.
La spontaneità melodica di “Cuckoo boohoo” è comunque sorprendente, ai ragazzi di Agropoli (SA) piace giocare con l´indietronica più facile come in "Panic Attack", ma anche creare sonorità più dilatate in un contrasto affascinante tra atmosfere plumbee ("3 Minutes Older" e "Elephant Man") e altre apparentemente romantiche, come in "Hengie: Queen of The Border Line".
In questa fase del disco la band fa emergere anche un intrigante gioco di simmetria e continuità con la traccia successiva: "Loco Motive" lega il proprio mood con il brano precedente, prima di essere interrotta da un bombardamento “psico-farmacologico”, dove elettronica e distorsione funzionano in simbiosi svelando un gioco di suoni quasi perverso, in bilico tra fragilità e aggressività.
Il lavoro di Fausto (elettronica, synths, tastiere) è stato davvero essenziale nelle soluzioni elettroniche, oltre che nel collage di samples, che in sottofondo ricordano il rumore di piccoli congegni giocattolo. Altrettanto si può dire del pianoforte, protagonista nel creare nostalgie, tanto con il suono di note distillate quanto con le pause e gli echi che intercorrono tra le stesse.
I duetti vocali di Enzo Moretto e Ilaria D´Angelis, che in "1000 Flaming Dragonflies" sembrano troppo affini al duo NewYorkese (Simone Pace e Kazu Makino), sono un punto di partenza per arrivare a toccare i disagi di una gioventù post-sonica: in questo processo anche i momenti di silenzio diventano essenziali per giungere all’epicentro di un godimento melodico. La sensualità nel francesismo di Ilaria non è di certo innovativa, però il suo stile lentamente esce allo scoperto, partecipando al meccanismo dei cambiamenti sonori che si articola in tutto il disco.
L’essenzialità del rock è espressa in "Modern Lucky Man" con una scossa elettrica (tra Pavement e primi Radiohead), mentre nella conclusiva “Asteroid” il verso "I´m waiting for an asteroid" viene ripetuto all´infinito con l´efficacia di un segnale subliminale.
Per quanto segua i sentieri dell’indie-rock, “Cuckoo boohoo” è un´opera raffinata, mossa da un’emotività complessa e sottile.

Track List

  • Radio Tsunami|
  • Peter Pan syndrome|
  • Panic attack #1|
  • Hengie: queen of the border line|
  • Loco motive|
  • Elephant man|
  • Modern lucky man|
  • 3 minutes older|
  • Panic attack #2|
  • Three withered roses|
  • 1000 flaming dragonflies|
  • Asteroid

Articoli Collegati

A Toys Orchestra

Midnight again

Recensione di Arianna Marsico

Recensione di Annalisa Pruiti Ciarello

A Toys Orchestra

Midnight (R)Evolution

Recensione di Alfonso Fanizza

A Toys Orchestra

Rita Lin Songs

Recensione di Alfonso Fanizza

A Toys Orchestra

Midnight talks

Recensione di Alfonso Fanizza

A Toys Orchestra

Technicolors dreams

Recensione di Vito Sartor

A Toys Orchestra

Intervista 24/01/2005

Recensione di Vito Sartor + Christian Verzeletti

A Toys Orchestra

Live Report del 18/12/2004

Recensione di Christian Verzeletti