Flogging Molly

live report

Flogging Molly Bologna /Estragon

28/01/2019 di Giovanni Sottosanti

Concerto del 28/01/2019

#Flogging Molly#Rock Internazionale#Folk

Il quadrifoglio dei Flogging Molly campeggia fiero sul palco, le note di Baba O'Riley danno la stura all'orgoglio irlandese di Los Angeles che plana sul pubblico dell'Estragon con una scarica di straripante e devastante energia, simpatia travolgente e coinvolgimento totale. Bastano le note iniziali di (No More) Paddy's Lament, con un riff che colpisce al cuore come una mitragliata, per aprire le porte del Molloy Pub e partire per due ore di furiosa ma dolce cavalcata irish-punk-combat-folk. Tutti a bordo con The Hand Of John L. Sullivan e Drunken Lullabies, impossibile restare fermi, i sette sul palco trasmettono da subito un'energia contagiosa e rivitalizzante che assesta un bel calcio ad ansie, preoccupazioni, scazzi, malinconie e scoglionamenti di varia natura.

 Tutto resta fuori dall'Estragon, stasera si salta e si balla, birre come piovesse e una bella dose di pogo che non guasta mai. Dave King, chitarra mancina e voce, occhiali, capelli rossicci e barba uguale (semi cit.), un po' Glen Hansard e un po' Larry Bird, guida le truppe d'assalto come Cavallo Pazzo contro il Generale Custer a Little Bighorn, nessuna pietà, nessuna resa, non si fanno prigionieri! Fuoco di sbarramento con The Likes Of You Again e Swagger, per The Days We've Yet To Meet scendono in campo i Pogues dei giorni migliori, in Requiem For A Dying Song gli stessi Pogues incontrano i Clash in un crescendo secco e rabbioso.

Si tira un po' il fiato su Life In A Tenement Square e Float, le atmosfere acustiche profumano di mare, nebbia e pub portuali dove scorrono vite in bilico tra gioia e disperazione. Life Is Good non è solo una splendida irish ballad, nostalgica ed evocativa, è un inno alla vita in cui Dave ricorda la madre scomparsa, perchè in ogni caso e sempre "Life is good, life is fine". Ancora i Pogues più ubriachi e scalcinati che mai per intonare in coro Rebels Of The Sacred Heart, Devil's Dance Floor e What's Left Of The Flag, decolla l'Estragon trascinato dalle note di The Seven Deadly Sins, per atterrare poi sulle verdi brume di If I Ever Leave This World Alive.

Salty Dog sancisce la fine delle ostilità, chitarre acustiche ed elettriche, basso, batteria, banjo e violino si lanciano nell'ultima indiavolata ed estenuante galoppata, Always Look On The Bright Side Of Life dei Monty Python accompagna l'uscita dal palco di Dave e dei suoi prodi, ultimo giro di birre, calore e sudore. Hanno vinto loro. Estragon, Bologna. Life is Good!