Paolo Conte

live report

Paolo Conte Milano / Teatro Arcimboldi

20/05/2023 di Laura Bianchi

#Paolo Conte#Italiana#Canzone d`autore

"Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni."


Appollaiata in seconda galleria, agli Arcimboldi, stasera, mi tornano in mente questi versi di Montale, mentre aspetto di assistere, per l'ennesima volta, a un concerto del Maestro, che è nell'anima e dentro l'anima per sempre resterà: Paolo Conte. Lui, il suo modo di comunicare, l'ha trovato da decenni: è la sua musica, sono le parole perfettamente incastonate in melodie che sanno un po' di ratafià, un po' di luoghi esotici, è il teletrasporto nello spazio e nel tempo, che fa tacere la guerra delle divertite passioni, e che ci fa immaginare di essere altrove, in un'altra vita.

Dalla sua, ha un gruppo di Musicisti, eclettici, empatici, instancabili, che interpretano le intenzioni del Maestro con un'adesione totale alla causa, ma mai in modo pedissequo: ciascuno ha il proprio spazio di espressione, al suo fianco, scendendo dalla propria postazione, per interagire con lui, mentre lui osserva, proteso verso di loro, come a venerare la Musica attraverso loro. I Musicisti compongono un'autentica orchestra: Nunzio Barbieri (Chitarra e Chitarra Elettrica), Luca Enipeo  Daniele Dall’Omo Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto, Percussioni e Tastiere), Claudio Chiara (Sax Contralto, Sax Tenore, Sax Baritono, Flauto, Fisarmonica, Basso e Tastiere), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba e Piano), Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Clarinetto, Sax Baritono, Piano e Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Jino Touche (Contrabbasso, Basso elettrico e Chitarra Elettrica) e Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Sax Contralto, Sax Baritono e Clarinetto). Di ciascuno si potrebbero scrivere fiumi di parole; consigliamo di ascoltarli con attenzione, nel loro costante dialogo col caporchestra, e nel loro sottoscrivere, ciascuno a modo proprio, il patto con lui e con noi.

Succede allora che la Aguaplano di apertura sia suonata in parte senza di lui, che, quieto, col suo passo da astigiano ottantaseienne (!!), entra, fa un cenno col capo, e si siede al piano; e che la Le chic et le charme di chiusura veda l'orchestra proseguire da sola, anche dopo che Conte è uscito di scena, a dire che è la Musica che resta, che chi l'ha composta entra ed esce, passa, va, e lascia una scia di emozioni e ricordi.

Che Conte sia capace di questo da decenni, è risaputo; i suoi concerti hanno un'intensità difficilmente paragonabile con altri; e il Maestro è anche uno stregone, che riesce a trasformare il prosaico in poetico, la voce in evocazione, i dettagli in protagonisti, le singole note del suo pianoforte in pilastri fondamentali, su cui reggere un'intera architettura di richiami a tanti di quegli altrove, che se ne perde il conto.
Un esempio, uno solo: Diavolo Rosso, che prende le mosse dalle gesta di Giovanni Gerbi, ciclista astigiano, per finire con l'evocare il "Nord Ovest bardato di stelle" di ogni latitudine, e questo solo con l'alchimia fra clarino, violino e bandoneon, istigati e incantati dal Maestro, mentre le tre chitarre impazziscono in una cavalcata di dieci minuti, che rallenta, fino a estenuarsi in un sussurro.

No, meglio due esempi: Alle prese con una verde milonga, in cui Conte e i suoi ci fanno danzare con loro, in una milonga che non sembra tanto un ballo, quanto un rito sciamanico, una seduta spiritica, che ispira in noi ricordi ancestrali, conducendoci in un crescendo e in un diminuendo che ci curano e ci guariscono, se solo ci abbandoniamo al verde della musica, di cui il verde delle (splendide) luci sul palco è solo un lontano riflesso di quello che si apre nel nostro cuore, quando Conte conclude il brano soffiando nel microfono, e portandoci via con lui.

E noi, appollaiati in seconda galleria, ci sentiamo ricchissimi; perché assistere a un concerto dell'unico Avvocato che riconosciamo è un'esperienza sempre nuova, intensa, indelebile. Anche se Lui, come sempre, tace, ci rivolge sguardi in tralice, fra una canzone e l'altra, e come massimo segno di contatto, ogni tanto, si mette una mano sul cuore, a ringraziarci; anche se Lui se ne va, dopo essere uscito una sola volta, nonostante le ovazioni di un pubblico eterogeneo per età e formazione, e le richieste di bis; noi lo amiamo, incondizionatamente, e benediciamo Atahualpa, o qualche altro dio, per avercelo donato.

 



Il tour prosegue: 

27 MAGGIO Orsolina28 Art Foundation - Strada Caminata 28 Moncalvo d'Asti (Asti)

6 GIUGNO Auditorium Parco della Musica Roma

9 LUGLIO 21.00 Piazza San Marco Venezia 

15 LUGLIO Arena Santa Giuliana - Via Baldassarre Orsini Perugia 

21 LUGLIO MUSART FESTIVAL Piazza della Santissima Annunziata Firenze 


 

 

 

 

SETLIST

Aguaplano

Sotto le stelle del jazz

Come di

Alle prese con una verde milonga

Ratafià

Recitando

La frase

 

Dancing

Gioco d'azzardo

Gli impermeabili

Madeleine

Via con me

Max

Diavolo rosso

Le chic et le charme

 

Via con me