Orlando Manfredi

interviste

Orlando Manfredi From Orlando to Santiago Sharing Tour: il progetto della condivisione

12/10/2016 di Barbara Bottoli

#Orlando Manfredi#Emergenti#Songwriting

L'alternativo riprende il suo significato di scelta libera, le domande ritrovano il senso della crescita nella ricerca di risposte, il viaggio torna a essere momento della conoscenza e dello scambio e l'arte diventa sinonimo di comunicazione, questo è quello che ha saputo fare Orlando Manfredi. Il progetto Duemanosinistra è di Orlando Manfredi che nel 2015 ci presenta l'album From Orlando to Santiago in cui l'artista affronta un viaggio fisico e un viaggio personale, fatto di passi e domande che racconta con la musica e con le parole, facendoci diventare i suoi compagni di viaggio con gli stessi interrogativi, e lo fa con le atmosfere, coi suoni, registrati direttamente dalla natura. Orlando Manfredi è un cantautore, attore, drammaturgo torinese, ma soprattutto è un uomo, un viaggiatore che nel 2012 intraprende il Cammino di Santiago con una domanda "quante crisi personali ci sono in una Crisi globale?" dal quale nasce nel 2015 l'album From Orlando to Santiago, con la produzione di Gigi Giancursi (ex Perturbazione) e Gianni Condina, uno spettacolo teatrale From Orlando to Santiago. 1.574.563 passi sul Cammino di Compostela e un libro. L'album è ricco di concetti, sentimenti e suoni, ma soprattutto è sincero, la sincertà della poesia di chi vive, di chi sa che con la rabbia non si cresce, ma lo si fa col confronto e la parola. Tra le tracce spiccano sicuramente Telefono casa, che racchiude la ricerca dell'altro in questa velocità nel cambiare, ma associato a ciò che è "casa", la mediterranea Radice che accoglie e accompagna a metà dell'album con una sensibilità spiazzante e la Nuova grammatica che rappresenta il punto di partenza di questa avventura, anche umana in un album che riesce a creare un legame con l'ascoltatore che sembra naturale.
L'esperienza del 2012 col Cammino di Santiago, oltre a produrre artisticamente un album, un libro e uno spettacolo teatrale, ha spinto Orlando Manfredi a mettersi nuovamente in gioco dando un senso molto più ampio a questa avventura, un senso simbolico, umano e sociale, con un ritorno alla musica come comunicazione con un linguaggio universale, di scambio e di conoscenza. Manfredi ricomincia dalla consapevolezza dell'esperienza precedente, con la consapevolezza del mondo attuale, delle sue crisi, ma ricomincia soprattutto a restituire il senso del cantautore, colui che racconta,  sperimenta, viaggia, si arricchisce di nuovi saperi, condividendo sè stesso, tramite l'arte; e lo fa anche in questa intervista dando un senso a quelle che non sono "solo belle" parole "i nomi di rinascita si fanno urgenti ... i nomi della crisi sono: chiusura, povertà separazione ... gli aggettivi della rinascita sono: sognata, immaginata, costruita...".

   Il progetto From Orlando to Santiago Sharing Tour, è una tourneè europea di house concerts tra Italia, Francia e Spagna basata sulla Sharing Economy in cui Orlando Manfredi tra il 3 e il 21 settembre 2016 ha ripercorso il Cammino tramite BlaBlaCar e CouchSurfing, le case dei couchsurfers si sono trasformati nei palchi e la scaletta decisa dal pubblico. I significati di questo tour sono la condivisione, il confidare nell'altro, il poter realizzare veramente qualcosa inquinando meno e risparmiando, senza dimenticare la nostra epoca, quindi usando al meglio gli strumenti che la modernità mette a disposizione, quindi una condivisione anche tramite i social oltre che una condivisione sociale.

   L'idea di Orlando Manfredi e Eleonora Montesanti si basa sulla domanda " come si esce dalle nostre singole crisi personali all'interno di una Crisi Globale?" in un momento storico particolare, spesso connotato dal timore dello sconosciuto, di ciò che si vive come diverso, con la conseguente non fiducia e un innalzamento delle barriere umane sempre più alte, Manfredi decide di affrontare questi temi, mettendo sè stesso e la bellezza della semplicità umana. 

 

Mescalina: Attraverserai tre Paesi che sono uniti da un periodo storico complicato, una situazione economico/sociale che fa nascere diffidenza nel prossimo e nel futuro, ma nel tuo viaggio chiedi con-divisione, ospitalità, una reciproca fiducia, uno scambio umano. Quanto è impegnativo emotivamente un viaggio così anche dal punto di vista simbolico?

Orlando Manfredi: Beh, anzitutto ti ringrazio per questa domanda e per aver colto una sfumatura importante dello Sharing Tour, ovverosìa quella di una cittadinanza europea immaginaria, sentimentale e civile, sempre più messa in pericolo e in discussione da chi la minaccia e da chi se ne sente minacciato. In questo quadro e in questo momento, per me era urgente fare un tour così con questa connotazione di “apertura” e di condivisione. Io e i viaggiatori, io e gli ospiti, io e il pubblico siamo 2 frontiere che si avvicinano, si annusano, si fidano e poi si fondono in un solo “stato", un posto di condivisione e di comunità. Quanto è impegnativo? Per me è “denso”, pregnante.

Mescalina: Il “From Orlando to Santiago Sharing Tour” nasce da una tua idea con Eleonora Montesanti, ma c'è stato un avvenimento particolare che ha trasformato il progetto in realtà?

Orlando Manfredi: Oltre alla fiducia di Eleonora nel fatto che io ce la potessi fare, ci sono stati due avvenimenti: il primo strettamente progettuale, dato dalla mia attrazione fatale per i progetti multitasking, per le idee che coniugano mondi tradizionali (come tutto sommato quello di un tour di canzoni) con i mondi nuovi delle tecnologie e dei servizi che offre la Sharing Economy. In questo senso, l’utilizzo di strumenti e piattaforme come BlaBlaCar e CouchSurfing per organizzare una tournée mi ha letteralmente elettrizzato. Il secondo avvenimento è stato il fatto di constatare che mano a mano che procedevo con la progettazione e l’organizzazione ho trovato interlocutori disponibili e talvolta entusiasti, in primo luogo in BlaBlaCar Italia e Spagna. Devo però citare anche l’aiuto fondamentale che ho ricevuto per la pianificazione delle date da Laura Garcìa Sanchez, grande professionista (già con il Womex) e cuore enorme. Senza di lei probabilmente non sarei qui a raccontarvi questo tour.

Mescalina: Che differenze ci sono tra Orlando Manfredi che ha percorso il Cammino di Santiago nel 2012 e quello del 2016? Cosa si vive in quegli 800 km?

Orlando Manfredi: Una domanda letteralmente “abissale”. Sono due esperienze che io ho imparentato sulla base di un progetto artistico unificante (www.fromorlandotosantiago.com), però si tratta di 2 esperienze molto diverse. Il Cammino percorso a piedi (nel mio caso, quello del 2012) è un’esperienza irriducibile e infatti mi ci sono voluti un disco, uno spettacolo teatrale e un libro per tentare di esaurire quel pezzetto di vita irripetibile e debordante.. La più grande differenza è che in quel 2012 avevo solo molte domande da proporre lungo il Cammino e tanta ispirazione da cercare. Ora ho una visione da proporre ed è quello che sto facendo in questo tour.

Mescalina: In un mondo dove lo spazio tra le persone è ormai colmato dalla tecnologia decidi di raggiungere gli altri fisicamente, cosa vorresti riuscire a trasmettere? In questo scambio cosa porta Orlando Manfredi di sè?

Orlando Manfredi: Un atto estremo di abbandono e dono di se’. Oltre a tenere un set di un’ora e venti da solo, mi sforzo di condividere il più possibile in lingua spagnola, francese, inglese e italiana i temi di questo disco. Tutto considerato, mi accorgo di proporre un insieme di valori e gesti che che fanno parte del Cammino di Santiago e che cerco di portare nella vita di ogni giorno.

Mescalina: Cantautore, attore e storyteller .. artisticamente cosa produrrà questa tourneè?

Orlando Manfredi: Per me ha già prodotto molto dal punto di vista personale e relazionale. Di tangibile, sta producendo la struttura performativa che proporrò con il mio libro, di prossima uscita. Si basa sulla condivisione di alcune parole che il pubblico si trova a maneggiare, come #benvenuto, #comunità #stelle e che nel corso del concerto hanno un ruolo decisivo, determinando la scaletta e tutta l’atmosfera della serata. Questo mi permette anche di spiegare un poco le canzoni. Era un azzardo proporre questa cosa a un pubblico straniero, ma ho trovato un entusiasmo e un’identificazione enorme da parte delle persone che hanno assistito ai concerti.

Mescalina: Le date della tua tourneè europea di house concerts si svolgerà tra Italia, Francia e Spagna con l'appoggio di BlaBla Car Italia e Spagna, sono concentrate tra il 3 e il 20 settembre, ma nella pratica come si svolgerà una giornata-tipo, se c'è?

Orlando Manfredi: Le giornata tipo è un inferno di contatti con i tuoi ospiti, con i passeggeri BlaBlaCar e di chilometri. Tutto ciò che normalmente dovrebbe fare un tour manager lo faccio da solo. E poi quando arrivo nei paesi e nelle città scelte ci sono i preparativi e poi i concerti e poi un po’ di pubbliche relazioni, e poi il piacere della condivisione. Insomma sì, molto faticoso. Ma ne vale la pena.

Mescalina: Hai trovato la risposta alla domanda con la quale sei partito "come si esce dalle crisi personali all'interno di una Crisi Globale"? O una "soluzione" che dia un po' di ottimismo?

Orlando Manfredi: Sto incontrando moltissime persone che conducono vite sganciate dal “normale" rapporto mercato/consumatore, cittadino/stato, individuo/sapere. Persone in gambissima che coltivano l’auto-sufficienza e l’accoglienza, che cercano quotidianamente “nel piccolo” di costruire modelli di vita differenti. A fianco a loro c’è una enorme “zona bianca” di individui e di famiglie estremamente curiose e permeabili a tutto questo. Sono nicchie piuttosto grandi e diffuse. Questa gente è il propulsore di tante piccole soluzioni alla Crisi. Dovrebbe essere ascoltata di più e considerata un po’ di più dai governi, dalle istituzioni. La società sta cambiando molto in fretta. Non si sta solo impoverendo. Il caso è più complesso e le soluzioni sono tante, piccole ed epidemiche. Non diventeranno globali ma certamente sono già portatrici sane di cambiamento.