Psycho Sun

interviste

Psycho Sun Not too young to rock

05/02/2006 di Luca Meneghel

#Psycho Sun

      
  Not too young to rock
       Intervista ai Psycho Sun

Gli Psycho Sun sono un giovane gruppo del Salento che ci ha colpito per la freschezza dell'album "Silly Things", capace di interpretare un indie rock energico al livello dei giovanissimi gruppi rock americani ed inglesi, un rock che in Italia, purtroppo, si sente davvero di rado. Li incontriamo per conoscere meglio il loro lavoro ed i loro progetti, nella speranza che possano presto raggiungere un successo degno della qualità della loro musica


Mescalina: È davvero un piacere incontrare un gruppo emergente italiano artefice di un album rock di grande qualità come "Silly Things". Vorrei incominciare la nostra chiacchierata chiedendovi come vedete il panorama rock italiano, sul quale personalmente nutro qualche riserva…
Psycho Sun: Possiamo dire che il panorama rock nazionale ha delle belle realtà nascoste, molto ben nascoste Ci sono molti ragazzi interessati al lato "alternative" (scusate la definizione) della musica, il problema sono la mancanza degli spazi dove far crescere queste passioni. Nella nostra città, Lecce, c'è una completa assenza di strutture pubbliche dedicate all'arte. C'è invece una grande richiesta di questi spazi, dimostrata dalla presenza costante di gente ai concerti o alle serate di club rock. Credo che la situazione della nostra città rispecchi quella di molte altre. In questo modo le band non possono crescere, e così si restringe il cerchio della qualità.

Mescalina: La vostra "italianità" mi ha sinceramente stupito: se non avessi saputo delle vostre origini pugliesi, avrei scommesso che foste un nuovo gruppo londinese o newyorkese … Quanto e come le due patrie del rock'n'roll, Stati Uniti ed Inghilterra, influenzano il vostro sound?

Psycho Sun: Londra è ovviamente più vicina ed è stata meta di molti viaggi e soggiorni. New York è stata sempre vicina al cuore con tanti gruppi: dalle New York Dolls ai Talking Heads, dai Television a Patti Smith fino ad arrivare a Jon Spencer e Beck. Noi facciamo parte di quella che io definisco la "generazione cassette": i Nirvana non ce li scaricavamo dalla rete, ma ce li copiavamo ascoltandoci tutto l'album sulle mitiche TDK in offerta. I dischi più facilmente reperibili erano quelli delle grandi distribuzioni, quindi di matrice londinese o newyorkese (con le relative eccezioni) e perciò inevitabile il loro imprinting nei nostri primi anni di sala prove.

Mescalina: Ascoltando "Silly Things" non è difficile accostarvi a gruppi come Strokes, The Rapture ed altri della cosiddetta "new rock revolution". Cosa pensate di questo fenomeno, che ha riversato sul mercato decine di nuove band dal duemila ad oggi? Quali sono, secondo voi, i gruppi migliori di questo movimento?
Psycho Sun: È una bella scena. Sono gruppi che hanno riscoperto un sound e hanno scritto delle belle canzoni pop. Come è stato per il brit pop o per il grunge si è prodotta parecchia immondizia ma non è certo colpa dei Rapture. Spesso ci sono dei gruppi che incidono un bel singolo ma poi l'album è pietoso, magari se vendessero i singoli a meno prezzo la gente li comprerebbe. A New York probabilmente l'artista più interessante degli ultimi è stato forse LCD SOUND SYSTEM, se parliamo sempre della scena vicina al rock'n'roll.

Mescalina: Domanda d'obbligo: quali sono invece i gruppi che vi hanno maggiormente influenzato? A quali vi sentite più vicini?

Psycho Sun: Tantissimi, non saprei veramente da dove iniziare, provo a dire qualche nome: Cure, Beatles, Clash, Smiths, Pixies, Who, Bowie, Television ... penso potremmo non finire l'elenco :)

Mescalina: Quanto è difficile emergere per un giovane gruppo rock italiano? Avete dovuto lottare molto per attirare l'attenzione del circuito musicale?
Psycho Sun: In realtà i giornalisti o chi scrive di musica in italia è sempre molto disponibile. La difficoltà sta nell'organizzare un tour e nel riuscire a far arrivare il tuo disco nei negozi di dischi. Quando abbiamo avuto difficoltà nel trovare persone, agenzie, distribuzioni etc abbiamo sempre adottato la vecchia e buona filosofia del "DO IT YOURSELF".







Mescalina: Direi adesso di spostare l'attenzione su "Silly Things", fresco, diretto, vivace, sempre molto orecchiabile senza mai scadere nel commerciale. Come scrivete e come registrate le vostre canzoni? Sono il frutto di singole menti o di un confronto tra tutti i membri della band?
Psycho Sun: Scrivo io i brani (Tobia), tranne in qualche caso. Li porto in sala prove e iniziamo a suonarli, li arrangiamo, li proviamo live e dopo molte modifiche o variazioni esce la versione finale. Per le registrazioni, questa volta abbiamo avuto la fortuna di stare nel Sud Est studio di Stefano Manca che ci conosce bene come band e quindi siamo riusciti a lavorare in armonia. Questa è stata una cosa che abbiamo sempre cercato quando siamo andati a registrare, e fortunatamente anche in passato abbiamo trovato.

Mescalina: Oltre all'opening track "Lovers", per la quale mi complimento, mi hanno colpito due canzoni. La prima è "Ben And Cicely", un affascinante pezzo nostalgico il cui titolo riprende curiosamente due personaggi di un libro, "La Banda dei Brocchi" di Jonathan Coe. È un caso o vi siete ispirati proprio alla storia d'amore dei due personaggi dello scrittore inglese?

Psycho Sun: Non è un caso, infatti anche nel disco abbiamo fatto una dedica apposita a Jonathan Coe. Il testo parla proprio della storia di Ben e Cicely ne "La banda dei brocchi" ed è nato proprio grazie alla lettura di quel libro.

Mescalina: Seconda canzone ad avermi colpito favorevolmente è "Something is Happening", che ai Pink Floyd iniziali sembra accostare "Ballad of a Thin Man" di Dylan. Come è nato questo particolare accostamento?

Psycho Sun: Non sei il primo ad aver notato "Wish you were here". Sinceramente quel riff mi è venuto mentre stavo suonando "I'll be your mirror" dei Velvet Underground, e giocando con le note mi è uscito il giro di "Something is happening". "Ballad of a thin man" è uno dei miei brani preferiti di Bob Dylan, uno dei più carichi di significato che si trova tra l'altro sul disco da me preferito. Credo però che sia semplicemente una discesa cromatica usata milioni di volte nel rock (vedi "Lady Stardust" o "Life on Mars" di Bowie) e quindi rimasta impressa nella mente. Comunque penso che tra i gruppi pop-rock la somiglianza di brani sia frequentissima, su "Boys don't cry" e "A forest" hanno scritto un sacco di pezzi, tra gli ultimi i Ponys e i Metric. I Cure stessi hanno preso l'inizio di "Just like heaven" da un brano degli Wire, copiati a loro volta dagli Elastica. E citando gli XTC mi verrebbe da dire THIS IS POP!:)

Mescalina: Altra domanda di rito: avete mai scritto, o pensato di scrivere, delle canzoni in italiano?
Psycho Sun: L'abbiamo fatto. Alcune cose erano buone e altre fiacche. Solo che la produzione dei brani si era più che dimezzata e siamo spontaneamente tornati all'inglese.

Mescalina: Quanto contano le parole nella vostra musica? Questa sembra una domanda di rito, ma non lo è poi tanto, nemmeno per un gruppo rock …
Psycho Sun: È vero, non è una domanda scontata. A volte contano tanto e a volte meno. I nostri brani parlano di storie d'amore, di ragazze in maniera più o meno romantica. Uno dei nostri brani si chiama "Supervixen" ed è dedicato a Russ Meyer, quindi potete immaginare l'argomento. Un altro "All over me" e parla della storia tra due ragazze descritta nel film omonimo. Effettivamente oltre alle esperienze personali, i film sono al secondo posto come ispirazione per i testi. Cantare è una forma di linguaggio e, se le persone prestano attenzione ai testi, non si può essere che felici. Molto spesso non succede, ma va bene lo stesso.

Mescalina: Parliamo dei vostri concerti: dopo aver ascoltato l'album, immagino siano molto energici e coinvolgenti. Cosa rappresentano per voi? Vi piace andare in tour e "spaccare" o siete più un gruppo "da studio"?

Psycho Sun: Siamo un gruppo live. Andare in tour è la cosa più bella che può esistere per un musicista. Andare in studio è qualcosa di diverso, più intimo. Mentre, quando suoni in giro vedi posti nuovi, conosci persone, vedi l'effetto delle tua musica sulla gente.

Mescalina: Se poteste fare da spalla per un qualsiasi gruppo rock in attività, quale scegliereste?

Psycho Sun: I Pixies!

Mescalina: In chiusura, non posso che chiedervi quali sono i vostri progetti a breve e lungo termine … Ho notato che non avete in programma date al nord: verrete, prima o poi?
Psycho Sun: Il punto più a nord è la Toscana per il momento, magari prima dell'estate 2006 usciranno date più a nord. Nei progetti a breve termine c'è anche la promozione di un cortometraggio dove siamo protagonisti nel video e soprattutto nelle musiche. Il corto si chiama "Fumo" ed è scritto e diretto da Ippolito Chiarello, un grandissimo attore regista salentino. Per ora "Fumo" è andato al Los Angeles Italian Film Festival e in altri festival italiani. Stiamo lavorando e uniremo la proiezione di questo lavoro ai nostri live. Nei progetti a lungo termine ci sarà credo e spero un altro disco e il lungometraggio di "Fumo".

Mescalina: Mi complimento ancora con voi e vi auguro tutto il successo che meritate. Grazie per il tempo che ci avete concesso e alla prossima…
Psycho Sun: Macchè! Grazie a voi e complimenti per le belle domande.