Luis Sepúlveda

Luis Sepúlveda La frontiera scomparsa


Guanda, 1996, 18000

di Simona
La Frontiera Scomparsa è un libro in cui l'autore racconta diversi momenti della propria vita, dal Cile all'esilio in America Latina fino all'Andalusia: un vita più movimentata e avventurosa dei più fantastici personaggi salgariani. Tuttavia, oltre al vigore degli ideali e alla pienezza delle esperienze del protagonista, ciò che più è bello e che più colpisce è il tono ironico e la serenità del racconto, i quali ci raccontano come non sempre sono le esperienze a renderci grandi uomini, ma è il modo in cui le affrontiamo. Così, quando Sepúlveda racconta dell'esperienza della prigionia e della tortura, non lo fa con pomposità e demagogia, ma dice così: Per me è fonte di grande orgoglio sapere che non dimentico né perdono i carnefici dei miei compagni di carcere. Ho avuto tante belle soddisfazioni nella vita, ma nessuna comparabile alla gioa che ti dà stappare una bottiglia di vino quando vieni a sapere che uno di questi criminali è stato crivellato per strada. Allora alzo il bicchiere e dico: "un figlio di puttana in meno, viva la vita!"

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