Enrique Gallud Jardiel

Enrique Gallud Jardiel Breve storia umoristica del libro


Graphe.it, 2024, collana Parva, Illustrazioni di Marco De Angelis, Traduzione di Fabiana Errico, pp. 106, 9,50 Euro Saggi | Societ� | Storia

26/09/2024 di Laura Bianchi
Ho appena finito di leggere lo spassoso saggio umoristico - storico dello scrittore valenciano Enrique Gallud Jardiel, intitolato proprio Breve storia umoristica del libro, e indugio ancora un poco, col volume tra le mani, pensando a quanti libri possa aver letto nella mia vita; sicuramente molti meno di quanti ne abbia letti l'autore, poligrafo con la passione per la letteratura umoristica, che ha deciso di dedicare proprio al libro un volume breve, ma denso di notizie, porte con garbo ed eleganza.

L'edizione italiana, curata da Graphe.it, arricchita da frizzanti illustrazioni di Marco De Angelis, e dalla traduzione di Fabiana Errico, rende in modo preciso l'intento divulgativo e lieve dello scrittore; così la lettura è piacevole, scorrevole, agile nel ritmo e ricchissima di una dote tanto più rara, quanto più gradita: l'ironia, e, soprattutto, l'autoironia.

E non si pensi che la storia del libro, per l'autore, inizi in tempi recenti; per lui il concetto supera l'oggetto, e così ci troviamo immersi nella preistoria, in Egitto, a tentare di decifrare i papiri e le due scritture, hieratica domotica; a Nippur, tra i Babilonesi, ad ammirare la più grande biblioteca del mondo antico; o sulle sponde del Gange, ad ascoltare i Veda dalla voce di un uomo - libro che recitava il contenuto imparato a memoria e lo trasmetteva ai più giovani (sì, come nel finale di Fahrenheit 451...).

Gallud Jardiel presenta al lettore una serie di curiosità, dettagli e aneddoti, tutti scrupolosamente validati da studi filologici, che coinvolgono e stupiscono, grazie ai quali la lettura risulta non solo gradevole, ma anche istruttiva. Sorridiamo infatti, pensando all'"inspiegabile e affannoso tentativo di complicarsi la vita" dei Greci, che chiamavano chartes il papiro bianco, ma bìblion quello scritto; riflettiamo sull'uso dei roghi di libri della cultura dei vinti, attuati da parte dei vincitori, da Nabonassar a Hitler; e ci sorprendiamo scoprendo che "Il libro di testo di maggior successo di tutta la storia dell'umanità " risale al 300 a.C. ed è il trattato di geometria Elementum del greco Euclide. Ma capiamo anche che possedere molti libri non significa possedere saggezza o cultura: "la biblioteca di Leonardo da Vinci conteneva solo trentasette volumi"...

In questa storia meravigliosa, non esistono un popolo né una cultura migliori o superiori agli altri, ma tutti concorrono allo sviluppo di tecniche sempre più utili a divulgare il pensiero scritto e renderlo disponibile al maggior numero di persone. Capiamo anche che il libro può essere veicolo di promozione umana e sociale, ma anche di propaganda e repressione (emblematico il caso dell'Indice dei libri proibiti, dal Concilio di Nicea, 325 d.C., al 1966), e che i poteri che li bruciano o li proibiscono, in realtà, ne sottolineano il potere di cambiare la storia.

Lettura utile, dunque, che si conclude con un delizioso elenco di consigli di libri umoristici, tradotti in italiano, da Dostoevskij al nostro Guareschi, da Giovanni Papini a Woody Allen; per continuare il piacere di leggere e sorridere insieme.

 

ENRIQUE GALLUD JARDIEL (Valencia, 1958) è figlio d'arte, nipote del grande umorista spagnolo Enrique Jardiel Poncela e figlio di attori. Ha conseguito un dottorato di ricerca in filologia ispanica e ha al suo attivo più di trecento libri di vari argomenti. Attualmente si dedica alla satira e alla parodia.