David Joy

David Joy Dove tende la luce


Jimenez Edizioni, 2023, traduzione di Gianluca Testani, 19,00 €, 237 pagine Letteratura Straniera | Romanzo

01/03/2023 di Valerio Corbetta
Puoi provare a scappare, a progettare una vita diversa, a fuggire lontano con la mente (perchè col corpo
non ce la farai mai), a pensare ad un radicale cambiamento di stato, professione, ambiente: ma, se nasci e
vieni cresciuto a pane e violenza, se il sapore che impari a conoscere da subito è quello ferroso del sangue
in bocca, se i tuoi confini sono i monti Appalachiani e la loro natura selvaggia, beh, sei destinato a pagare le
colpe di tuo padre, così come lui ha fatto prima di te in una catena ininterrotta di furti, omicidi, botte.

In “Dove tende la luce”, pubblicato negli USA nel 2015, David Joy ce lo racconta usando una scrittura descrittiva così attenta ai particolari da sembrare un pittore fiammingo del ‘400, impegnato a non perdersi nemmeno una sfumatura degli ambienti
e della natura in cui si muovono i personaggi di questo meraviglioso romanzo d’esordio,  nel quale ci
immerge nell’inferno di Jacob McNeely e della sua sconvolgente famiglia. Un padre, che, in combutta con le
autorità locali, gestisce il traffico di metanfetamine, coperto dall’officina meccanica in cui cresce,
malamente, il figlio; la madre, con la mente persa tra droghe e alcol, costretta a vivere in solitudine in una
stamberga isolata nei boschi.

Tutto attorno si muovono personaggi ambigui, contadini prestati ai motori e alle attività illecite tollerate da chi invece dovrebbe ostacolarle in quanto tutore della legge sul territorio. In mezzo a tutto questo buio, naturale ed esistenziale, c’e un solo raggio di sole: quello che, agli occhi di Jacob, emana Maggie, amica sin dall’infanzia, primo amore mai dimenticato, ora pronta a spiccare il volo verso un accecante altrove, che Jacob sa di non poter mai raggiungere. Eppure è verso quell’unica fonte di luce che si dirigono i pensieri e a cui si aggrappano le speranze del ragazzo, in un crescendo di accadimenti tragici, che portano verso un finale ineluttabile. Dove la catena di dolore e morte non può che agganciarsi all’ultimo anello.

Una sorte che esce dritta dalla citazione springsteeniana di Adam Raised a Cain: “you were born into
this life paying for the sins of somebody else’s past (…) you inherit the sins, you inherit the flames”.

 

 

David Joy, autore di romanzi, racconti e saggi, collaboratore di riviste quali Time New York Times Magazine, è stato finalista all’Edgar Award con il suo romanzo d’esordio, Dove tende la luce (Where All Light Tends to Go, 2015; ed. Jimenez 2023). Con Queste montagne bruciano (When These Mountains Burn, 2020; ed. Jimenez 2022) ha vinto il prestigioso Dashiell Hammett Prize, che annualmente premia il migliore romanzo crime di Stati Uniti e Canada. È autore anche di The Weight of This Worl(2017), The Line That Held Us (2018, vincitore nel 2019 del Southern Book Prize) e Those We Thought We Knew (2023). Appassionato di pesca, alla quale ha dedicato diversi saggi e racconti, è curatore della raccolta Al fiume – 25 scrittori sulla pesca (Gather at the River: Twenty-Five Authors on Fishing, 2019; ed. Jimenez 2022). Vive a Tuckasegee, Carolina del Nord. Da questo romanzo è tratto il film "Where All Light Tends to Go" del regista Ben Young, con Hopper Penn nei panni di Jacob e Billy Bob Thornton e Robin Wright in quelli dei suoi genitori.


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