Daniele Borghi

Daniele Borghi Casa di riposo Michail Bakunin


Giulio Perrone Editore, 2014 Narrativa Italiana | Romanzo

12/08/2014 di Corrado Ori Tanzi

Daniele Borghi – Casa di riposo Michail Bakunin

 Danilo, giovane romano, decide di dare un senso alla sua vita e al suo tempo, accettando un’offerta di lavoro a Mantova. Una casa di riposo per anziani. Non il solito asilo per chi è all’ultimo capitolo. Lì dentro, alla “Michail Bakunin”, c’è da dedicarsi a un gruppo di anziani anarchici ed ex resistenti della lotta partigiana il cui fisico dimostra tutto il peso dell’età, ma con lo spirito gagliardo come ai tempi migliori. Ne sarà il tuttofare.

Non ha grandi affetti da lasciare nella Capitale, Danilo, se non una vecchia prostituta (Assunta) e un meccanico che manda avanti un’officina clandestina (Burgu). Ah, c’è pure la madre, ma è una donna ormai mummificata nelle sue giornate davanti al televisore.

Nella casa di riposo Danilo riesce a guadagnare la fiducia degli anziani, soprattutto di Anselmo, un uomo minato da un male incurabile, ma ancora in grado di scrivere poesie e di entrare coi suoi ragionamenti nel cervello di Danilo. Il quale, un giorno, è scosso da un’idea che suona come una bestemmia: ma è possibile che questa terra liberata dal fascismo stia ritornando a un nuovo fascismo senza che nessuno neanche si prenda la briga di provare a cambiare la china delle cose? Perché non riprendere in mano le armi mai consegnate alla fine dell’ultima guerra mondiale e costruirci un nuovo piano di liberazione?

Gli eventi, anche da Roma, prendono nuove pieghe. Più rivoluzionarie di quanto una mente inquieta possa immaginare.

Casa di riposo Michail Bakunin è il quarto romanzo di Daniele Borghi, architetto, falegname, consulente finanziario, come si descrive nella breve bio del risvolto. Storia che mette a contatto mondi di solitudini e osa individuare una via di fuga nella condivisione delle proprie passioni, nel sogno che ogni tanto possiamo anche decidere di tirare giù dalla nuvola e farlo sporcare con la materia della realtà.

E forse il limite sta proprio nella velocità con cui il romanzo si chiude alla nostra lettura. Proprio perché animato da personaggi di ottimo spessore letterario, ideato attorno a un’idea narrativa che intreccia Moravia con Pasolini e raccontato con voce fresca, se questo romanzo si fosse soltanto regalato un centinaio di pagine in più (ma anche il doppio, dai), ci troveremmo in mano tutt’altro libro. Incontrare magnifici protagonisti come la vecchia prostituta Assunta e Anselmo per poi lasciarli così presto perché il viaggio è già concluso, lascia in bocca un retrogusto amaro.

Vexata quaestio. Il diktat odierno delle case editrici è “200 e non più di 200”, visto che la televisione ha non solo cambiato il sangue del lettore italico, ma pure la sua capacità di concentrazione. Balle. Abbiamo bisogno di storie vere e belle spesse che ci accompagnino a lungo. Daniele Borghi la voce per raccontarcene una sembrerebbe proprio avercela.

 

Daniele Borghi, Casa di riposo Michail Bakunin, Giulio Perrone Editore, 192 pagg., 15 euro.

 

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