La Maison

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La Maison In anteprima l'album Vaine House in streaming

27/09/2015 di Ambrosia J. S. Imbornone

#La Maison#Emergenti#Alternative #new-wave #Rock

Un disco sorprendente ed eclettico, indiavolato e babelico, elettrico e acustico, folk e new-wave, colorato e stralunato come una giostra, ma anche delicato e raffinato come un carillon: ecco a voi l’album d’esordio per Trovarobato de La Maison, prodotto da Enrico Gabrielli, dopo l’EP prodotto dalla Iceforeveryone di Andrea Appino. Con photogallery “maudit” dell’esperienza londinese nella Vaine House (con didascalie della band!).
Il giovane quintetto livornese de La Maison, già noto come Brondi Bros, si autodefinisce come una “gipsy underground orchestra”: il suo album d’esordio è frutto di un apprendistato avvenuto prima in un’esperienza bohémien a Londra, in una sorta di “busking quasi borderline”, e poi in Italia con Enrico Gabrielli come produttore artistico e con Taketo Gohara come fonico ed è un sorprendente, stralunato, indiavolato miscuglio di generi e suoni, che spazia da un folk ora quasi con colori klezmer, ora dalla delicatezza emozionante alla new-wave, da ritmi cadenzati dalla grazia mitteleuropea a brillanti accelerazioni, in un turbinio di note. Momenti orchestrali quasi classici, pur conservando sempre vivacità zigana, deviano in un imprevedibile sound sghembo e schizofrenico, tra fiati e archi, o sono piegati alle esigenze di melodie allucinate e cambi di ritmo spiazzanti, in un microcosmo musicale babelico, bizzarro e irresistibile; si tratta insomma di un connubio di sonorità originale e già segnato da una netta personalità, anche nelle interpretazioni istrioniche di Alessio Brondi, pronto a passare da un cantato intimo, quasi sussurrato, a uno punk, quasi urlato, o torbido à la dark-wave.

Il nome del disco, Vaine House, in uscita il 29 settembre per Trovarobato (distribuzione Audioglobe e distribuzione digitale Digitalea) così come quello del progetto ricorda appunto la casa londinese in cui sono nate le prime canzoni, un “blocco di case popolari nell'East London di Jack Lo Squartatore”, come si legge nella presentazione del disco: lì e per le strade londinese il gruppo, allora ancora un quartetto, ha mosso i primi passi nel 2009, vivendo un quotidiano lontano dal consueto e venendo a contatto con “un'umanità varia e con una comunità di personaggi al limite che da allora popoleranno le loro canzoni, a partire dal loro primo ep”, prodotto nel 2011 dalla Iceforeveryone di Andrea Appino. Della loro vita "maudit" in quel di Londra potete vedere una sorta di foto-racconto nella photogallery con le didascalie della band.

Il disco d’esordio de La Maison, con i suoi suoni ora incantati e raffinati come un carillon (la meravigliosa Rebs) e folli come un carnevale, “non è soltanto un romanzo di formazione ambientato tra le strade di una non-swinging London e le rive del mare toscano caro ai poeti romantici inglesi”, ma è anche figlio di un percorso di crescita musicale, come si diceva, compiuto a fianco di un nome come Enrico Gabrielli, che così ci racconta il lavoro svolto con la band:

Tutti i componenti de La Maison Orchestra potrebbero sembrare dei reduci del Vietnam con un fardello di esperienze inenarrabili sulle giovani spalle. Ma la verità è che sono un'utopica prestazione di affetto collettiva, strabordante e contagiosa. Le due cose, a pensarci bene, potrebbero essere strettamente connesse. Per loro, infatti, il Giorno dell'Indipendenza si ripete 365 volte all'anno. Lanciano coltelli e a volte sbagliano, ridendo della grossa per il dolore. E così accade anche con il fuoco e con l'aria. Spettacolo umano imperdibile.

In studio Gabrielli e Gohara non hanno di certo stravolto le sonorità del progetto, ma hanno contribuito a dare “forma e sostanza” a questo debutto che ora appare una perla “di storie picaresche”, bagnata di luce rutilante, così come di ombre notturne ed ambigue, fumose e borderline, un disco al contempo elettrico e acustico, “timbricamente vario e affascinante, ritmicamente indiavolato e sessuale oppure lento e funereo a seconda degli episodi musicali che lo compongono”.

Non potete perdervi questo album: ascoltatelo in anteprima qui in streaming!



 

La Maison:

Simone Brondi: guitar, accordion, drum

Alessio Brondi: voice, percussion

Andrea Filippi: accordion, trumpet

Anita Salvini: cello, clarinet

Dario Brandini: mandolin, bass, violin

 

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La Famosa Etichetta Trovarobato - pagina ufficiale

Si ringraziano La Maison e Michele Orvieti per Trovarobato.