Edoardo Chiesa

special

Edoardo Chiesa Il video de Il filo e i testi del nuovo album

09/01/2018 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Edoardo Chiesa#Emergenti#Songwriting

Vi presentiamo in anteprima il nuovo video di Edoardo Chiesa, "Il filo", una riflessione sui tempi frenetici in cui rischiamo di perderci tra connessioni, luci e traffico. In anteprima anche i testi dal nuovo album "Le nuvole si spostano comunque", che racconta l'ossessionante bisogno di controllo, la vita iper-regolata e meccanica di oggi che fa smarrire il contatto con sé stessi, l'amore che porta i fiori sui balconi e le giornate storte fitte di spigoli.
Si sceglie un lavoro solo per lo stipendio che può garantire, si adoperano le tecnologie non come mezzo, ma come fine, si intrecciano rapporti sempre più superficiali e distanti, legati dal filo della tecnologia che potrebbe spezzarsi tirandolo un po’ per avvicinarsi. Su questo e altri temi ci spinge a riflettere il nuovo singolo radiofonico del cantautore Edoardo Chiesa, intitolato Il Filo e accompagnato da un videoclip, girato con l'iPhone dallo stesso artista insieme a Marta Ballestrero e prodotto da L'Alienogatto. Il brano anticipa il nuovo album Le nuvole si spostano comunque e ben rappresenta la ricetta sonora totalmente analogica e l’impronta acustica del disco, in cui si possono ascoltare solo voce, chitarra, basso e batteria, con “un'attenzione al dettaglio determinante e al calore del suono ottenuti con una registrazione in presa diretta e su nastro”. Il cantautore dice del suo nuovo lavoro: "Quando ho deciso di dedicarmi ad un nuovo disco – racconta lui – avevo ben chiaro in mente che cosa volevo. Si trattava di fare un disco che, rispetto al primo, si muovesse di più sulla sfera emotiva e lo facesse con pochi ma efficaci elementi. Volevo che i suoni al suo interno fossero reali e caldi e che il cantato non urlasse, ma raccontasse. Volevo qualcosa di semplice ma allo stesso tempo potente e vero".

Dopo l’ottima accoglienza dell’esordio Canzoni sull’alternativa e oltre cento date in due anni, il cantautore torna coniugando suoni folk e pop, in un’essenzialità accattivante. In questo pezzo riff acustici e ritmi orecchiabili accompagnano una riflessione arricchita dagli spunti offerti dal video, girato a New York la scorsa estate e tutto giocato “sulla contrapposizione tra l'immobilità del protagonista e gli scenari frenetici in cui è calato. Come se si fosse fermato per un attimo e si sentisse alieno in mezzo al caos e alla superficialità quotidiane.
Così il protagonista, lo stesso cantautore, che vorrebbe migliorare la sua vita e portarla nella direzione opposta e contraria rispetto alla preoccupante corrente odierna, rallenta e resta quasi stralunato dinnanzi alla frenesia di persone, luci, mezzi pubblici, scale mobili, della vita della metropoli che pulsa in modo quasi insensato.

Il brano presenta un’esistenza di luci artificiali, di contatti che ci illudono di non essere soli, una vita virtuale che ci fa smarrire la manualità e a cui occorre ricordare il profumo del mare e il sapore del vento.
Vi presentiamo anche i testi di tutte le canzoni del disco, in cui troviamo modi di guardare il mondo, passi che rincorrono le ombre, le paure di chi vive come in un acquario o restando alla finestra ad osservare le nuvole, come se si dovesse spostarle e governarle, tanto è ossessionante il bisogno di controllare ogni particolare delle proprie giornate. In questo mondo sempre più meccanico, super-regolato e frenetico – ci dice Chiesa – , in questo mondo popolato da ipocriti e lecchini che sembrano avere tutte le risposte e vanno avanti con mille strategie e sotterfugi, si vive con un “foglio di istruzioni in ogni tasca”, mentre si è perso il contatto con sé stessi e non si riesce neanche a trovare una risposta alla domanda “Come stai?”. Poi Edoardo elogia i dubbi e ci racconta delle giornate storte, quelle piene di spigoli, la ricerca delle proprie origini e l’amore che si oppone proprio a quella vita moderna asettica, omologata e sterile e porta i fiori sui balconi, la colazione in casa e l’ombrello per la pioggia. Le canzoni sono presentate così:

La tracklist apre con l'uno-due fascinoso di "Occhi" (una canzone d'amore, anzi una canzone sulla necessità dell'Altro) e "Dietro al tempo" (un vagheggiare filosofico da commozione) che mettono subito in chiaro, a suon di curvature melodiche mai troppo pronunciate, cosa significa fare un disco semplicemente con tre strumenti e sfruttarne tutte le possibilità espressive.

Da lì in poi è un passaggio di scoperta in scoperta, del resto "queste canzoni sono nate come piccole epifanie" e tali rimangono se è vero che ascolto dopo ascolto questi brani svelano sempre qualcosa in più. Magia, rabbia, stupore, domande. "Il Filo" tirato per andare controcorrente rispetto alla superficialità social(e); "Se fossi in te" a sputare fuori il rospo che rimane in gola dinanzi a chi ha tutte le risposte e le sicurezze; "La chiave" a riassumere tutto come in un gioco enigmistico. E infine l'amore, vedi la splendida chiusa di "Un'altra vita", canzone che chiunque vorrebbe sentirsi cantare, con quel tanto di lieve semplicità che si porta dietro. Un qualcosa che è apparentato con la verità di stare al mondo. La guardi, ed è una nuvola infuocata. La tocchi, ed è seta.

Le nuvole si spostano comunque sarà pubblicato il 19 gennaio da Dreamingorilla Records / L'Alienogatto.

Buon ascolto, buona visione e buona lettura.

 

 

Occhi

Ci sono occhi che guardano il mondo

come fosse un acquario

se ne stanno protetti e ogni tanto puliscono i vetri

 

Altri invece lo vedono sbieco

sono stati costretti così

da quegli occhi che insegnano come si deve guardare

 

Sono tutti diversi dai miei, sono tutti occupati

ma si incrociano spesso con i tuoi

quando guardano avanti

 

Occhi piccoli attenti ai dettagli

concentrati a cercarne i perché

si ritrovano presto stremati a fissare una sfera

 

Occhi grandi che si aprono al sole

e ne accolgono i raggi

con il tempo diventano ciechi e rimangono soli

 

Sono tutti diversi dai miei, sono tutti occupati

ma si perdono spesso nei tuoi

quando guardano avanti

 

Sono tutti diversi dai miei, sono tutti occupati

ma si incrociano spesso con i tuoi

quando guardano avanti

 

 

Dietro al tempo
Siamo legati da un filo sottile disteso sul mondo

fatto da piccoli gesti intrecciati

siamo la stessa domanda rivolta alla stessa risposta

che cosa c'è dietro al tempo

 

Passi veloci rincorrono

ombre che al sole si allungano

come bastasse inseguirne il ritmo

è tutto quello che sai

 

Siamo i soldati che abbiamo di guardia sui nostri castelli

fatti di sabbia e bagnati dal sale

siamo la stessa distanza dal punto che abbiamo lasciato

Che cosa c'è dietro a un sogno?

 

Alberi al sole si allungano

occhi dal basso li inseguono

come bastasse sfiorare il cielo

è tutto quello che sai

 

 

Domenica

State attenti a camminare per la strada

che rischiate di scontrare un altro piede

e tra mocassini e scarpe da ginnastica non si sa che cosa può accadere

 

E smettetela di stare alla finestra

che le nuvole si spostano comunque

e quest'aria fredda fredda, prima o poi vi fregherà

 

E non restate troppo soli

che poi non si sa mai

 

Ma è già domenica e non so più da che parte stare

e non capisco se è normale

avere un foglio di istruzioni in ogni tasca

ma non riuscire più a rispondere a un amico che mi chiede "come stai?"

 

Ricordate di piegare i pantaloni

e di chiuderli con cura nell'armadio

che a lasciarli troppo liberi potrebbero scappare e non tornare più

 

Percorrete solo strade illuminate

e la luce scioglierà ogni dubbio

siate certi che ogni ombra che proietta abbia una chiara identità

 

E non restate troppo soli

che poi non si sa mai

 

Ma è già domenica e non so più da che parte stare

e non capisco se è normale

avere un foglio di istruzioni in ogni tasca

ma no riuscire più a rispondere a un amico che mi chiede "come stai?"

 

 

Le porte
Oggi ho dei problemi con le porte, sbatto nelle porte

sento che le porte non mi aprono

Riesco a percepire che non è giornata, non sarà serata

e non si rasserenerà

 

E gli spigoli li ho presi tutti quanti stamattina

dopo che mi sono scottato con il caffè

mi ritrovo in una sfida faccia a faccia con le porta

resto immobile, lei anche

 

E tu, non guardarmi con quell'aria da soprano

E tu, non guardarmi proprio che...

 

Oggi ho dei problemi con le porte, sbatto nelle porte

sento che le porte non mi amano

Riesco a percepire che non è giornata, non sarà serata

e non si rasserenerà

 

Riesco a uscire dal portone

e mi accorgo, piove con il sole

faccio per tornare dentro come a prendere l'ombrello

gli spioncini che mi osservano

 

E voi, mi guardate con quell'aria da tenori

E voi, non guardatemi proprio che...

 

Oggi ho dei problemi con le porte, sbatto nelle porte

sento che le porte non mi aprono

Riesco a percepire che non è giornata, non sarà serata

e non si rasserenerà

 

Sono porte che nascondono segreti, custodiscono le cose

oggetti di ogni sorta, esperienze da ogni dove (x2)

 

Ma non siamo quello che abbiamo, e non siamo dove andiamo (x 3)

 

E voi, mi guardate con quell'aria da contralti

E voi, non guardatemi proprio che...

 

Oggi ho dei problemi con le porte, sbatto nelle porte

sento che le porte non mi amano

Riesco a percepire che non è giornata, non sarà serata

e non si rasserenerà

 

 

La chiave
C'è una porta dietro al tempo

che non può aspettare

i tuoi occhi grandi

sanno già come poterla aprire

 

E c'è un filo da scoprire

da seguire, coltivare

una domenica d'estate

che mi ha tolto tutte le parole

 

Ci sono trucchi

ci sono inganni

e poi ci sono le magie

e la realtà da cui raccoglierle

 

Ci sono funghi in pentola

e pietre nell'armadio

e nascono fiori azzurri

dalle radici dentro al tavolo

 

E c'è una voce che mi chiama

ma non so mai

come risponderle



Il filo
Tutti questi dispositivi

e tutte queste connessioni

è così che ci sentiamo meno soli

è così che ci sentiamo

 

E questo mal di stomaco

che è qui da tutto il giorno

a ricordarmi di essere stato in mare

a riportarmi il vento

 

Provo a tirare un po' di più

il filo che ci lega

Se tu dall'altra parte fai lo stesso

poi ci si spezza

 

Tutte queste lampade accese

da tutta questa corrente

è così che trasformiamo notte in giorno

con un dito le invertiamo

 

Ma qui nessuno che sa usare le mani

nemmeno per contare

e tutti possono vederci bene

ma non sanno più dove guardare

 

Provo a tirare un po' di più

il filo che ci lega

Se tu dall'altra parte fai lo stesso

poi ci si spezza

 

 

Se fossi in te
Se fossi in te non avrei mai domande

mi troverei nel posto giusto quasi sempre

avrei già in tasca la risposta pronta

navigherei comunque, ovunque su ogni onda

 

Ma non sopporto i trucchi,

nemmeno i galleggianti

e quelli come te.

 

Se fossi in te sarei sempre pulito

mi laverei soltanto dopo aver mentito

sarei capace di volare in alto

per riportare a terra ciò che avete perso

 

Ma non sopporto i trucchi,

nemmeno gli aquiloni

e quelli come te.

 

Se fossi in te avrei scarpe lucide

e suole consumate a forza di strisciare

avrei tappeti adatti ad ogni stanza

e ceste colorate piene di speranza

 

Ma non sopporto i trucchi,

nemmeno le intenzioni

di quelli come te.

 

Se fossi in te mi assaggerei da solo

per poi sorprendermi di quanto sono buono

vi intratterrei con fuochi ed esplosioni

con gare tra giraffe, volpi, vipere, procioni

 

Ma non sopporto i trucchi,

né le competizioni

e quelli come te.

 

Se fossi in te non ne avrei mai abbastanza

vi coprirei la vista con la mia presenza

andrei di notte a derubare i sogni

per poi lanciarli come esche negli stagni

 

Ma non sopporto i trucchi,

nemmeno i pescatori

e quelli come te.

 

Se fossi in te avrei frasi lunghe

a senso unico, tortuose, senza sbocco

avrei tendaggi spessi alla finestra

da cui mostrarvi solo ciò che mi interessa

 

Ma non sopporto i trucchi,

nemmeno i calcoli

di quelli come te.

 

 

Radici
Non sarai mai

quello che tu racconti di essere stato

ed è noiosa

questa tua lunga storia

 

Quel che è stato è stato

quel che è avuto è avuto

e non mi interessa restare qui con voi

 

E non vedrò mai

tutte le terre al di là del mare

ma sono certo

con la mia mente già lo posso attraversare

 

Quindi andate pure

che vi aspetta il treno

io rimango qui da solo e canto

sulla nota zero

 

(Infatti)

Resto sulla tonica, non mi importa se sei scomoda

non mi frega niente ormai neanche di dormire

Porgimi l'orecchio destro, che posso provare a ripulirlo da ogni eccesso

di cerume e di convinzioni secolari

 

Ma se vorrai

staremo insieme

legati liberi ai volatili che affollano lo spazio blue

 

E' una questione di gravità e tu lo sai bene

 

Quello che cerco / se precipito / cadendo da quassù

non è la morte / ma uno schianto sulla terra / che mi aiuti

a ritrovare le mie origini

 

Eccole qui

sono radici ben piantate e salde

ma spesso le confondo

con le liane verdi e lunghe

 

Che mi fanno volare in alto

e portano così lontano

ma da su il mondo sembra più piccolo

e tutto comincia a sfuggirmi di mano

 

(Infatti)

Resto sulla tonica, non mi importa se sei scomoda

non mi frega niente ormai neanche di dormire

Porgimi l'orecchio destro, che posso provare a ripulirlo da ogni eccesso

di cerume e di convinzioni secolari

 

Ma se vorrai

staremo insieme

legati liberi ai volatili che affollano lo spazio blue

 

E' una questione di gravità e tu lo sai bene

 

Quello che cerco / se precipito / cadendo da quassù

non è la morte / ma uno schianto sulla terra / che mi aiuti

a ritrovare le mie origini

 

 

Voci

Sento voci che mi parlano

e mi tentano a tornare indietro

è un periodo nero ed io spesso dimentico

il motivo per cui sono partito

 

Troppe volte ho dato colpe ad altri

troppe quelle in cui mi nascondevo

sono stati giorni di passione, sangue, compromessi e calci

li ricordo passando da qui

 

Ma la paura scompare ogni volta che riesco a guardarmi bene dall'alto

e l'incoerenza di un gesto rivela il mio essere timido

Siamo animali per cui tutto vale, per cui niente è necessario

e allora cosa rimane...

 

E alla fine sei rimasta qui tra i sentieri che già conoscevi

e ti porti al collo tutti i passi avanti che ti mancano

tutti gli alibi e le certezze

 

Ma la paura scompare ogni volta che riesci a guardarti bene

e tutto quello che hai scelto lo ritrovi in un gesto

Siamo animali abituati a capirci ma solo se ci conviene

e allora cosa rimane...

 

 

Un'altra vita

Sarebbero abitati solo i grattacieli

e i funghi marcirebbero nei boschi

la voce la userei soltanto per parlare

 

Sarebbero credibili i truffatori

che intorno a me si sfregherebbero le mani

il letto lo userei soltanto per dormire

 

Se non ci fossi tu

con me

 

Sarebbero balconi senza fiori

e pietre abbandonate sulla spiaggia

le mani le userei soltanto per suonare

 

Sarebbero vestiti tutti uguali

e solo due cucchiai di zucchero

l'ombrello lo userei, ma nel diluvio universale

 

Se non ci fossi tu

con me

 

Sarebbe a pagamento l'acqua della pioggia

il paese senza processione

i passi li farei solo in orizzontale

 

Sarebbero deserti le montagne

la cipolla non avrebbe strati

farei colazione quasi sempre al bar

 

Se non ci fossi tu

con me

 

Sarebbero liane ma senza appigli

meno profonde le radici

e perderei la tessera elettorale

 

Sarebbe una canzone in meno

e dieci anni ad aspettarti



 

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